Grillo-Bersani, scontro via web: “Stalker, fallito”. “Me lo dica in Parlamento”

ROMA – “Bersani è uno stalker politico”, un “smacchiatore fallito”, “un morto che parla”: Beppe Grillo non frena la fantasia quando si tratta di insultare i nemici (e sono tanti). Ma soprattutto quando si tratta del leader del Pd Pier Luigi Bersani, vincitore sconfitto di queste strane elezioni, che ribatte: “Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. Lì ciascuno si assumerà le proprie responsabilità”. E dalla stessa Rete piovono appelli e petizioni dei suoi stessi attivisti a governare.

Ma Grillo fuga ogni dubbio sui possibili inciuci o fiducie al Pd, e lo fa con i suoi toni abituali: “Da giorni Bersani sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro. E’ riuscito persino a perdere vincendo. Ha superato la buonanima di Waterloo Veltroni. Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri)”, specifica Grillo sul suo blog. E poco dopo in un’intervista alla Bbc precisa: “Mi aspetto nuove elezioni entro un anno”.

Se il “portavoce” del Movimento 5 Stelle non si risparmia negli attacchi non dimentica quelli ricevuti. Grillo li elenca tutti:

Fascisti del web, venite qui a dirci zombie”, “Con Grillo finiamo come in Grecia”, “Lenin a Grillo gli fa un baffo”, “Sei un autocrate da strapazzo”, “Grillo porta gente fuori dalla democrazia”, “Grillo porta al disastro”, “Grillo vuol governare sulle macerie”, “Grillo prende in giro la gente”, “Nei 5 Stelle poca democrazia”, “Grillo fa promesse come Berlusconi”, “Grillo dice cose sconosciute a tutte le democrazie“, “Grillo? Può portarci fuori da Europa“, “Basta con l’uomo solo al comando, guardiamoci ad altezza occhi, la Rete non basta”, “Se vince Grillo il Paese sarà nei guai”, “Siamo di gran lunga il primo partito e questo vuol dire che siamo compresi. Perché a differenza di quello lì che urla, noi ci guardiamo in faccia, noi facciamo le primarie, stiamo tra la gente” “Indecente, maschilista come Berlusconi”, “Da Grillo populismo che può diventare pericoloso”.

Memore dei ripetuti insulti a sua volta ricevuti Grillo liquida l’aspirante alleato: “Ora questo smacchiatore fallito ha l’arroganza di chiedere il nostro sostegno. Negli ultimi venti anni il Pd ha governato per ben 10 anni e nell’ultimo anno e mezzo ha fatto addirittura il governissimo con il Pdl votando qualunque porcata di Rigor Montis. Strette di mano e abbracci quotidiani tra Alfano e Bersani alla Camera, do you remember?”.

Al lungo post Bersani ribatte cercando, di nuovo, di riportare lo scontro dalla Rete al per lui più congeniale Parlamento: “Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E lì ciascuno si assumerà le proprie responsabilità”.

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