ROMA – Niente talk show, niente euro, niente primarie, niente alleanze… Sono le “tavole della legge” pubblicate da Beppe Grillo, in versione Mosè, sul suo blog. Chiamatele tavole, chiamatele comandamenti, il succo non cambia: sono legge per gli appartenenti al Movimento a 5 Stelle. Chi non obbedisce rischia politicamente grosso, e il caso di Federica Salsi, “scomunicata” da Grillo stesso perchè “colpevole” di aver partecipato alla trasmissione “Ballarò”, ne è un esempio lampante.
Non è la prima volta che Grillo pubblica la sua rubrica “Beppe Grillo for Dummies”, ma stavolta il comico genovese ha voluto aggiungere un’avvertimento prima del decalogo:
“Non tutti capiscono, non tutti vogliono capire, i più disinformano a pagamento sui giornali e nei salotti televisivi controllati dai partiti. E’ quindi indispensabile una guida for dummies per tutti coloro che hanno dubbi interpretativi, dietrologie, necessità di chiarimenti”.
Una guida che ovviamente ricorda anche ai grillini cosa fare ma soprattutto come farlo.
La prima tavola comincia con la lettera D, come Di Pietro. Tanto per ricordare che Di Pietro è si un amico, ma non un possibile alleato per il Movimento 5 Stelle, perchè il Movimento di alleati proprio non ne vuole. “Il M5S vuole sostituire il Sistema dei partiti con la democrazia diretta. In sostanza vuole la fine dei partiti basati sulla delega in bianco”.
Quindi ci sono le tre E. E come Elezioni, e anche qui la regola è chiara: “Chi sta svolgendo un qualunque incarico elettivo non può dimettersi per concorrere ad altre cariche elettive (es. chi è consigliere non può candidarsi a deputato, chi è senatore non può candidarsi a sindaco)”. E come Emolumenti, ovvero i grillini guadagneranno un massimo di 5mila euro lordi e restituiranno allo Stato la rimanenza del compenso. Quindi E come Euro, con un referendum per far scegliere agli italiani se restare o no nelle moneta unica. Ma Grillo in materia di euro dà anche un consiglio: “Io ritengo che l’Italia non possa permettersi l’euro, ma devono essere gli italiani a deciderlo e non un gruppo di oligarchi o Beppe Grillo”.
Si passa poi alla lettera M, come Mandati. Il M5S ricorda infatti che non candida chi ha svolto due mandati anche se interrotti. Poi M come Movimenti con il M5S che “supporta e appoggia le istanze dei movimenti con obiettivi comuni, come è avvenuto per il no al nucleare, l’acqua pubblica, il No Tav e il No Gronda, eccetera”.
P come Primarie. Nel M5S non ci saranno poi primarie (non si votano leader o leaderini) per le elezioni politiche. Un’altra P, stavolta come Programma: “Il Programma del M5S esiste (chi dice il contrario mente) ed è visibile sul blog. Prima delle elezioni politiche sarà integrato e migliorato dagli iscritti al M5S attraverso una piattaforma on line”.
Quindi due R, la prima come Remissione del mandato: il consigliere, il sindaco o il parlamentare non ha alcun obbligo di rimettere il mandato periodicamente (ad esempio ogni sei mesi). Nel caso questo avvenisse deve essere preceduto da un’informazione pubblica e dettagliata del suo operato sul portale del M5S con una votazione estesa a tutti gli iscritti del Comune e della Regione di rifermento, o dell’intero corpo elettorale in caso del Parlamento. Poi R come Rimborsi: il M5S non ha incassato alcun rimborso elettorale per le regionali e non lo incasserà per le prossime politiche.
Quindi l’altro capitolo scottante.
T come Televisione: non sono “vietate” interviste di eletti del M5S trasmesse in televisione per spiegare le attività di cui sono direttamente responsabili. E’ fortemente sconsigliata (in futuro sarà vietata) la partecipazione ai talk show condotti abitualmente da giornalisti graditi o nominati dai partiti, come è il caso delle reti RAI, delle reti Mediaset e de La7.
V come Votazioni: il M5S vota nei consigli comunali e regionali, e in futuro voterà in Parlamento, le proposte che aderiscono al Programma anche se presentate dai partiti.