Grillo: “No tagli ai finanziamenti? Tagliamo i partiti”

ROMA – ”I soldi dei rimborsi elettorali i partiti li hanno gia’ spesi, per questo non possono tagliare la prossima rata di 138 milioni”. Ma ”la soluzione e’ semplice, se non si possono tagliare i finanziamenti illegali, in quanto rigettati da un referendum, si taglino i partiti. Tertium non datur”. Lo scrive Beppe Grillo dal suo blog, dove lancia un sondaggio per la abolizione dei finanziamenti ai partiti da parte di concessionarie dello Stato. ”Fuori i soldi dalla politica”, intima Grillo.

”Fuori i soldi dalla politica. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure”, scrive Beppe Grillo. ”Il super pensionato, 32.000 euro al mese, Giuliano Amato, riservista della Prima Repubblica – attacca – ha trovato l’uovo di Colombo, finanziamento misto, pubblico e privato. Ma in cosa consisterebbe per Amato il ‘servizio pubblico’ da pagare ai partiti? Questo mi sfugge, o forse no”.    ”I partiti – segnala il fondatore del M5S – ricevono gia’ ora un finanziamento misto pubblico/privato. Ogni anno ricevono fino a 100 milioni (negli anni con elezioni politiche e europee i contributi aumentano) da aziende, cooperative e privati cittadini. In una legislatura circa mezzo miliardo, confrontabile con il finanziamento pubblico. In cambio di quali servizi? Per simpatia personale? Per vicinanza ideologica?”.

”I versamenti privati con il nome di chi li ha erogati sono pubblicati dalla Tesoreria della Camera, ma solo sopra i 50.000 euro – aggiunge – Al di sotto di questa soglia il finanziamento e’ occulto per legge del 2004 per volere di Tremorti (Giulio Tremonti, ndr). Per motivi di privacy? Nella lista dei mecenati vi sono privati cittadini come il presidente del Monte dei Paschi di Siena Giuseppe Mussari e cooperative rosse per il Pdmenoelle, costruttori privati per il Pdl, Caltagirone per Casini e Benetton per tutti”.    ”Se i finanziamenti pubblici vanno aboliti, lo devono essere anche quelli privati per due categorie di soggetti: i concessionari dello Stato e chi partecipa alle aste pubbliche, per motivi evidenti di conflitto di interessi”, conclude Grillo, che sul blog lancia un sondaggio per chiedere ai lettori se sono d’accordo con la sua proposta.

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