Grillo vota e se ne va con la matita: “Volevo controllare, è copiativa. Niente brogli”

GENOVA – Beppe Grillo vota (per ultimo) e se ne va portandosi via la matita. Poi torna sui suoi passi e la riconsegna. “Volevo controllare”, dice sbugiardando i suoi: “Il segno sulla scheda è rimasto, quindi vuol dire che la matita era copiativa. Non ci sono brogli”.

E ai cronisti che lo attendono da un giorno e mezzo fuori dal seggio, Beppe Grillo regala un mini comizio. Ai giornalisti che gli chiedono se davvero avesse invitato i suoi a leccare le matite per evitare brogli, risponde: “Ma no, ho detto solo di inumidirle, non di leccarle”. Poi un appuntamento: “Noi del M5S ci vediamo nel pomeriggio on line, ci diremo due cose in streaming per festeggiare – ha detto – Ma, avendo a che fare con dei partiti cimiteriali, cosa festeggi? La vittoria su un morto? Comunque troverete tutte le nostre reazioni su ‘lacosa’, in streaming. Ci collegheremo via web tutti e vedremo”.

“Ero un po’ indeciso su chi votare”, scherza. “Quasi quasi votavo Casini che mi dà fiducia perché ha dietro un uomo operoso come Caltagirone”. Sui possibili scenari del dopo-voto dice: “Se gli altri partiti che non hanno fatto che offendere ci chiedono scusa e perdono, allora possiamo dialogare”. Ma, torna all’attacco, gli altri leader di partito sono tutti “vecchie gatte che cantano Memories, come la gatta di Cats, vivono nel passato, di ricordi. Sono finiti”.

Infine un affondo, della serie chi non è con me è contro di me: “Chi non ci ha votato è un colluso. Colluso con quel potere e quel sistema”. Anzi, di più: “Anche l’informazione è stata collusa e in assoluto vergognosa. Se non vi vergognate voi giornalisti, mi chiedo chi?”. “Io – aggiunge –  un po’ di vergogna l’ho avuta per il mio Paese. Perché avete avuto delle occasioni per poter dire le cose e non le avete dette. Bisogna togliere un po’ di finanziamenti diretti e indiretti agli editori. Toglieremo anche l’albo del giornalisti”, assicura.

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