Grillo vs Grillo, il tour debutta a Torino: flop scongiurato, carezze a Appendino

Grillo vs Grillo, il tour debutta a Torino: flop scongiurato, carezze a Appendino
Grillo vs Grillo, il tour debutta a Torino: flop scongiurato, carezze a Appendino

ROMA – Grillo vs Grillo, il tour debutta a Torino: flop scongiurato, carezze a Appendino. Il comico contro il politico, l’attore genovese contro il leader di un movimento, l’uomo che vuole “far ridere e basta” contro quello che si duole per una democrazia in cui sempre meno cittadini vanno a votare. E’ Grillo vs Grillo Update 2017, lo spettacolo che ha iniziato il suo nuovo tour nazionale dalla Torino della ‘sua’ Chiara Appendino. “Alessandria è fallita, lo sapete vero? Invece voi qui a Torino…ma non aggiungo altro”, dice lodando il lavoro fatto in questi mesi dalla prima cittadina, che ha incontrato prima dello show in un bar vicino al Teatro Colosseo.

Davvero tanti gli applausi per questo one man show che mette a confronto le due anime di Grillo in un teatro vicino al sold out, nonostante i dubbi della vigilia (fino a ieri un terzo di biglietti invenduto, sconti dell’ultima ora e nostalgia di quando riempiva i palazzetti dello sport). “Sono diviso in due, non so più nulla, se sono un politico, un comico, ormai ho il cervello nella pancia – è un passaggio del suo lungo monologo – ho mal di pancia, adesso vi faccio anche vedere la mia gastroscopia. Guardatela bene, giù giù, lì in fondo, si vede anche quando ho incontrato Napolitano. Sono depresso, ho lo stomaco sottosopra, e sono pure pessimista, a che serve essere ottimista, è dalla depressione che uno si vuole risollevare!”.

Battute a raffica alternate ad aneddoti sulla storia della famiglia, sulla sua Genova, “quando al porto arrivava già di tutto, perché la globalizzazione non è mica nata adesso, arrivavano pecore, noccioline, radioline e intorno c’erano le bagasce che sono le escort di oggi, ma oggi con le parole ormai si gioca e si fa voluta confusione”. Ironia mescolata a un pizzico di malinconia: quella che trapela quando ricorda la l’amicizia con De Andrè e con Lauzi, agli albori della carriera di cabarettista. Sempre a lottare, sul palco come nei cda delle grandi società, “fino a quando ho incontrato un uomo che aveva delle visioni per un futuro davvero diverso, Gian Roberto Casaleggio”.

Il ricordo dell’ideologo del M5s è accompagnato da un lungo applauso, come quando proietta la foto della Appendino per dire che i media ormai falsificano tutte le notizie. “Ci raccontano un sacco di balle – sostiene – dobbiamo difenderci, lo fanno anche gli anziani con l’Alzheimer, si dimenticano i nomi delle moglie e dei figli dopo che per 50 anni gli han rotto le scatole” .

Non sono mancate le critiche all’Europa e alle sue leggi “assurde”, scherzando sull’impossibilità di far parlare la stessa lingua ad un calabrese e a uno svedese. Sul palco per il gran finale Grillo frigge un hamburger sintetico di erbe staminali. “Ma avete capito che abbiamo davanti a noi un futuro pazzesco? Preparatevi e non fatevi prendere per i fondelli”, conclude Grillo, che ripete poi il rito di far mangiare al pubblico i grilli. “Non avrai altro grillo, grillizzati anche tu, ognuno è leader di se stesso. Ce la faremo: qui a Torino e nel mondo”. E giù il sipario. Ma non prima di un’amara considerazione politica: “la democrazia? Ma di quale democrazia parliamo? Qui non va più a votare nessuno. C’è il vuoto. Ci vorrebbe il sorteggio. Bisognerebbe sorteggiare chi si deve occupare del proprio Paese. E basta. Come si fa nelle giurie popolari. Così sarebbe tutto chiaro”.

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