Grillo-Zingaretti: i diversamente entusiasti. Convulsioni M5S, Rousseau stop and go Grillo-Zingaretti: i diversamente entusiasti. Convulsioni M5S, Rousseau stop and go

Grillo-Zingaretti: i diversamente entusiasti. Convulsioni M5S, Rousseau stop and go

Grillo-Zingaretti: per dirla con l’iperbolico eufemismo tipico del politicamente e grottescamente corretto i diversamente entusiasti del governo Draghi. Come gli anziani sono i diversamente giovani, come in altre diffusissime ipocrisie linguistiche all’uscita dal colloquio con Draghi Grillo e Zingaretti erano sicuramente i diversamente entusiasti. Grillo soprattutto.

Grillo: due, tre ore per pensarci e per misurare febbre a M5S

All’uscita vera e propria dal colloquio Beppe Grillo non aveva regalato parole. Ci ha pensato sopra un paio d’ore, forse qualcosa in più. Ha tastato la febbre interna a M5S. E ha valutato fosse il caso di raffreddare prima di usare il termometro. Ad M5S Grillo ha raccontato il suo improbabile e probabilmente neanche reale veto opposto a Draghi e cioè niente Lega al governo. Improbabile e probabilmente neanche reale perché Grillo non è in condizioni di porre condizioni, come tutti.

A Draghi avrà proposto e suggerito. Non imposto e comandato. Poi Grillo si è venduto per i suoi una sorta di mezza ultima parola sui ministri di Draghi (altra improbabilità) e una scoperta di Draghi iper ambientalista (in consonanza con la repentina svolta verde M5S). Tutto pe raffreddare.

Grillo e Zingaretti: peccato originale o stimmate indelebili

Che sia peccato originale e quindi negatività congenita di un movimento populista-qualunquista fondato sul vaffa a chiunque e qualunque cosa non sia se stesso o il cittadino senza sociali doveri o che siano stimmate indelebili di santità civile in nome dell’anti poteri qualunque essi siano, ampie sono le convulsioni dentro M5S al contatto con governo Draghi. Banchieri e banche (fa nulla sia ridicolo definire Draghi un banchiere) erano i nemici primi. E la Bce la severa affamatrice. Come fanno i certi e solerti fedeli di questa religione a riconoscere che non fosse per Bce oggi in Italia stipendi, pensioni, sussidi, ristori…? Non fanno.

E Berlusconi, il Pd? Erano la spazzatura della storia che il popolo avrebbe, anzi aveva spazzato via. E Salvini? Ci avevano fatto il governo dei due populismi, ma ora se lo sono dimenticato e Salvini se si avvicina corrompe, degrada la loro purezza. M5S ha le convulsioni: oggi fase acuta di una malattia ormai cronica. 

Nella realtà allucinazione.

Nella realtà allucinazione di M5S Draghi sta lì ad aspettare che qualche decina di migliaia di militanti M5S iscritti alla piattaforma Rousseau dicano sì o no. Nella realtà allucinata alcune decine di migliaia di militanti di un partito decidono di essere popolo, anzi il popolo. E in questa allucinata realtà M5S dà lo stop and go alla piattaforma votazione. 

Zingaretti: Grillo e M5S vero e unico amore

Diversamente, molto diversamente entusiasta del governo Draghi anche Nicola Zingaretti. Un governo così gli turba e perturba il suo unico oggetto d’amore politico: M5S, con contorno di Leu. In nome e per conto di questa strategia di lunga durata nel frattempo Zingaretti e il suo Pd si tenevano un governo inadeguato e inefficiente e immobile e si cullavano un laeder di contro sinistra per caso. Ora Zingaretti, con Draghi governo, deve uscire dal dibattito e dal confronto. Cioè dalla due uniche e sole dimensioni che conosce.

Salvini e Berlusconi i più contenti

Berlusconi è venuto a Roma al limite delle sue possibilità fisiche. Voleva esserci, era contento di esserci. Forse per la prima volta il suo miraggio di essere un padre della patria ha avuto un qualche minuscolo contatto con la realtà. Salvini era contento, genuinamente contento di essersi sbarazzato del governo inadeguato, contento dell’annunciare il niente nuove tasse e niente patrimoniale (anche se era ovvio), contento di cominciare a fare.

Troppo presto per intravedere in Italia una destra capace di governare e non solo di fare campagna elettorale. Ma è una destra contenta di provarci, un brindisi da assaggiare. Al contrario un governo sul serio sembra a Pd, M5S e Leu una medicina, da assumere ma amara.

 

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