La guerra dei Siri e il Sondaggio colpisce ancora

di Lucio Fero
Pubblicato il 18 Aprile 2019 - 14:24 OLTRE 6 MESI FA
La guerra dei Armando Siri e il Sondaggio colpisce ancora

La guerra dei Siri e il Sondaggio colpisce ancora (foto da video Youtube)

ROMA – La guerra dei Siri, facendo il verso a quella che nella saga di Guerre Stellari era la guerra dei Sith. I Sith erano i cattivi, anzi i cattivoni spesso mascherati da buoni. Nella guerra dei Siri (inteso come Siri Armando sottosegretario al governo e mica ultimo arrivato della Lega) chi sono i cattivi e chi i buoni? E’ Jedi della trasparenza e onestà Toninelli che toglie a Siri i poteri di governo di un sottosegretario? O Toninelli è un Sith mascherato che vuole togliere di mezzo dal suo Ministero uno dei pochi che non vuole fermare i cantieri su tutta la galassia?

E’ Jedi del fare e non bloccare Matteo Salvini che, a proposito di Siri indagato, conteggia e rinfaccia: “Abbiamo sopportato raggi indagata per due anni”? O è Salvini un Sith e che Sith mentre Di Maio (Jedi o Sith) chiede le dimissioni di Siri con un secco appunto “Si deve dimettere”? Qui si parla di un uomo del governo, mica di un responsabile di una qualche sezione di qualche partito. Che si debba dimettere o no non sarebbe proprio una questioncella marginale. Tanto più che Siri fa nella politica italiana rima con flat tax. E Di Maio non fa mistero che la flat tax la vede se non proprio come una Morte Nera, quasi. Lo stesso Di Maio che ha fatto sapere a Salvini che le sue Direttive ai sindaci se le può…Direttive che M5S ha assimilato ad una restaurazione dei Podestà fascisti.

E’ la guerra dei Siri, cronaca solo dell’ultimo giorno di scontri stellari. Mentre il Sondaggio colpisce ancora…(ogni riferimento al capitolo l’Impero colpisce ancora è appropriato e voluto). Il sondaggio colpisce ancora, anzi eccita e mobilita. Secondo quelle che sono ormai le modalità consuete ed adottare su tutti i sistemi della galassia una volta curiosamente chiamata giornalismo (in nessun bar di nessun spazio porto nessuno ricorda il perché di questa incomprensibile denominazione). Eccolo il sondaggio, anzi la media ponderata dei sondaggi elettorali realizzati in tutta Europa in vista delle elezioni europee appunto del 26 maggio.

Dice il sondaggio media di tutti i sondaggi che i sovranisti, tutti compresi, ogni tipo di destra compresa, avranno il 25 per cento dei seggi al Parlamento Europeo. Gli altri avranno il 75 per cento. Ma, ovviamente, il messaggio è :boom dei sovranisti. Certo, i sovranisti e i loro alleati (quasi sempre l’estrema destra europea) vanno ad aumentare e non di poco i voti. Ma fanno 25 per cento. Le elezioni non le vincono, neanche alla lontana.

Dice il sondaggio media di tutti sondaggi che nel prossimo Parlamento europeo i Popolari avranno 180 seggi, i Socialisti 149, i Liberali di Alde 76, il gruppo che fa capo a Macron 21. Un’alleanza non sovranista, un’alleanza anti sovranista e pro Ue che fa maggioranza in Parlamento, 426 seggi su 751, e fa 56 per cento dei consensi popolari (in Italia il 4 marzo M5S più Lega hanno fatto 50 per cento e da allora dicono essere il popolo, la volontà popolare incarnata). Dice chiaro il sondaggio, ma i droidi incaricati di diffondere il sondaggio annunciano la vittoria dei sovranisti. Deve essere una distorsione dell’iper spazio.