ROMA – Quanto c’è di Berlusconi nel disegno di riforma costituzionale di Matteo Renzi? Gustavo Zagrebelsky, che fu presidente della Corte costituzionale, è tagliente:
“Essendo d’accordo, tutto è di tutti e due. Le schermaglie non sono divergenze sui contenuti, ma timori reciproci di mancamenti ai patti o calcoli d’utilità politica contingente”.
Dopo giorni di silenzio, Repubblica rimedia a una brutta figura e dedica una pagina alla rivolta di un gruppo di giuristi, guidati da Libertà e Giustizia, contro la riforma della Costituzione che Matteo Renzi scrive per conto di terzi. Lo fa con una intervista di Liana Milella a Gustavo Zagrebelsky, amico, almeno fino a ieri, del direttore di Repubblica Ezio Mauro, con il quale ha scritto anche un libro e nome eminente dello schieramento anti Renzi, dal punto di vista della notorietà sui giornali, insieme con Sandra Bonsanti, presidente di Libertà e Giustizia, di cui Mauro fu l’ideatore, e figlia di un ex sindaco di Firenze, Alessandro Bonsanti, più glorioso e amato di Matteo Renzi.
“Un annuncio di rischio, [che, nello] insieme, sottolineo l’insieme, mi pare configuri, come si usa dire, una fuoriuscita”.
Il governo avrà troppi poteri?“La questione è piuttosto chi ne avrà troppo pochi o nessuno: le minoranze, la partecipazione, le istanze di controllo”.Il Senato sarà ancora degno di questo nome?“I Senati storici erano altra cosa, ma con le parole si può far quel che si vuole”.Governatori e sindaci sono degni di starci?“Dipende dai compiti, cosa non chiara. Piuttosto che farne un pasticcio, sarebbe meglio abolirlo del tutto”.Tra Renzi e Grasso chi ha ragione?“Francamente, più saggio m’è parso il presidente del Senato”.[…]“C’è un disegno istituzionale che cova da lungo tempo e che, oggi, a differenza di allora, viene alla luce del sole. Gli oppositori d’un tempo sono diventati sostenitori. Delle due, l’una: o tacere, con ciò acconsentendo di fatto, o parlare forte. È quanto s’è fatto col documento di Libertà e Giustizia”.Non la imbarazza che Grillo l’abbia firmato?“Perché dovrebbe? Se, su una certa materia, si condividono le stesse idee… C’è un fondo d’intolleranza, in questa domanda che da molte parti ci è posta. M5S ha aderito all’appello per la difesa della democrazia costituzionale: è un brutto segno? Semmai, il contrario. Poi si vedrà».Matteo Renzi ha detto che non dà retta a professori come lei e Rodotà.“Non è questione di “dar retta”, ma di ragionare e soppesare gli argomenti. Sarà lecito invitare chi deve prendere le decisioni a considerare le cose “da tutti i lati”?”.E quale sarebbe il «lato» che manca?“L’antiparlamentarismo. Ora s’abbatte sul Senato, capro espiatorio di mali collettivi”.