Hitler, Nerone, lo stupratore e “il lupo cattivo”: i mille Berlusconi di Antonio Di Pietro

Dopo Nerone, Hitler, il “maestro di massonerie deviate”, lo “stupratore di democrazia”, Antonio Di Pietro arricchisce il suo campionario di definizioni di Silvio Berlusconi chiamandolo “lupo cattivo”.

“La storia – scrive sul suo blog il leader dell’Italia dei Valori – ci insegna che i regimi e le dittature hanno fatto sempre un certo tipo di percorso, perché c’era qualche sapientone che diceva che non si doveva alzare troppo la voce. Chi oggi ci dice che non dobbiamo alzare troppo la voce vuole farci intendere che la colpa è dell’agnello che si ribella e non del lupo che se lo vuole mangiare”.

Di Pietro, quindi, torna ad inquadrare il presidente del Consiglio come il “pericolo” da cui bisogna liberare l’Italia, ragione per cui sabato è sceso in piazza insieme al Popolo Viola. Di Pietro invita a “reagire”, anche alla luce dell’azione disciplinare decisa dalla Camera nei suoi confronti per le parole pronunciate in Aula durante il dibattito sulla fiducia.

“Il Presidente del Consiglio – scrive Di Pietro – subito dopo la fiducia al suo Governo, ha dimostrato che era tutto uno scherzo. A lui interessava semplicemente criminalizzare i magistrati che vogliono metterlo sotto processo, demonizzare gli avversari e – da ultimo – iniziare questo giochino sciocco, scellerato e squallido di voler far ricadere le colpe sul Paese che si ribella, su questa gente, su queste persone, su questi giovani che anche ieri hanno rappresentato la voglia di cambiamento”.

“L’altro giorno in aula – prosegue ancora Di Pietro – ho fotografato il personaggio Berlusconi, esercitando il mio diritto dovere di parlamentare dell’opposizione. L’altro ieri sera mi è stato notificato che inizieranno in Parlamento un procedimento disciplinare nei miei confronti per valutare se posso stare o meno in Parlamento. Dobbiamo reagire, perché – conclude il leader dell’Italia dei Valori – non solo vogliono fare quel che gli pare, ma non vogliono più neanche un’opposizione che racconti ai cittadini ciò che fanno”.

Gestione cookie