I “mostri” dell’Anm rispondono a Brunetta: “Non sa di cosa parla”

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Renato Brunetta

Non si è fatta attendere la risposta dell’Associazione Nazionale Magistrati, che ieri era stata definita «mostro» da Brunetta. Il ministro, spiega il sindacato dei giudici, «non sa di che parla».

La replica è stata affidata alle parole sono del presidente dell’Anm, Luca Palamara, del vicepresidente, Gioacchino Natoli e del segretario generale Giuseppe Cascini. «Evidentemente – hanno detto – è più facile insultare e fare propaganda, che assumersi la responsabilità del proprio operato».

«Un ministro della Repubblica, tanto più della Pubblica amministrazione – aggiungono i vertici dell’Anm – non può ignorare che l’organizzazione della giustizia è attribuita dalla Costituzione al ministro della Giustizia, e quindi al governo».

Poi parte l’attacco: «Gli organici della giustizia e la presenza del personale amministrativo sono decisi dal governo – dice ancora l’Anm – Lo scorso anno il governo, su proposta dello stesso ministro della Pubblica amministrazione, ha tagliato drasticamente gli organici del personale degli uffici giudiziari».

Inoltre, in riferimento alla dichiarazione di Brunetta che aveva affermato di non aver trovato nessuno alle 14 al Tribunale di Roma, l’Anm dà la colpa proprio all’esecutivo. «Recenti circolari del governo – conclude l’associazione – chiedono ai magistrati di non fissare udienze pomeridiane, per l’impossibilità di assicurare la presenza e la retribuzione del personale di cancelleria in orario straordinario».

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