Ici scuole religiose, vescovi protestano. Governo: “Paritarie non pagheranno”

Ici scuole religiose, vescovi protestano. Governo: "Paritarie non pagheranno"
(Foto d’archivio)

ROMA –  Le scuole paritarie non dovranno pagare la tassa sugli immobili (Ici/Imu/Tasi): dopo le critiche del segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, alla sentenza della Corte di Cassazione che imponeva alle scuole cattoliche di Livorno di pagare l’imposta, il governo fa marcia indietro e, secondo quanto riferisce Repubblica, inserirà una norma ad hoc nella prossima Legge di Stabilità oppure in un decreto apposito.

L’esecutivo ha fatto sapere attraverso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, l’avvio di un “tavolo di confronto” per arrivare “a un definitivo chiarimento normativo”.

La sentenza della Suprema Corte, ha sottolineato De Vincenti,

“sul pagamento dell’Imu da parte delle organizzazioni non profit, previsto da una norma del governi Monti, segnala una difficoltà interpretativa nel caso delle scuole paritarie: apriremo quindi un tavolo di confronto con le organizzazioni non profit, comprese quelle religiose, per arrivare a un definitivo chiarimento normativo a questo riguardo. La norma del governo Monti, comunque, era una norma senza dubbio equilibrata, dal momento che riconduceva il pagamento solo alle componenti di natura commerciale”.

Sabato a nome dei vescovi italiani si era espresso monsignor Galantino, che aveva parlato di “sentenza pericolosa”, “ideologica”, che intacca gravemente “la garanzia di libertà di educazione richiesta anche dall’Europa”, mettendo fortemente a rischio la “sopravvivenza” delle scuole paritarie. Il numero due della Cei ha invitato chi è chiamato ad adottare decisioni a “essere meno ideologico” e ha avvertito: “Non ci si rende conto del servizio che svolgono gli istituti pubblici paritari”. Per Galantino, dunque, la sentenza è “pericolosa”, in quanto ora “si rischia realmente la chiusura di queste scuole”.

Da qui la denuncia: “L’ideologizzazione della questione: non è la Chiesa cattolica ad affamare l’Italia. A scegliere le scuole paritarie sono un milione e 300mila studenti, con grandi risparmi per lo Stato. Mentre gli istituti paritari ricevono contributi per 520 milioni di euro, lo Stato risparmia sei miliardi e mezzo”.

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