Ignazio Marino batte cassa con Renzi: eventi di aprile costano 5 milioni

Ignazio Marino
Ignazio Marino (foto LaPresse)

ROMA – Cinque milioni di costi extra per tutti gli eventi di aprile, doppia canonizzazione in testa. Troppo per essere sostenuti dalle già magre finanze di Roma alle prese con un bilancio di lacrime e sangue. Ignazio Marino ha preso carta e penna e ha scritto al governo: tra Pasqua, Natale di Roma, canonizzazione dei due Papi, 25 aprile e 1 maggio, eventi che si svolgeranno nell’arco di 30 giorni, Roma spenderà 5 milioni di euro.

La parte del leone la faranno le canonizzazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, che porteranno nella Capitale centinaia di migliaia di fedeli. Il piano è stato già messo a punto e comporta costi altissimi: dalla distribuzione di 4 milioni di bottigliette di acqua, potenziamento dei trasporti, con la metro A e B in servizio no-stop, mille bagni chimici installati, 4.400 vigili urbani, l’installazione di maxi-schermi per consentire a più fedeli possibile di seguire l’evento:

“Questo è un esempio tipico che Roma, in quanto Capitale, ha dei costi aggiuntivi – ha detto Marino – Ho già scritto al governo e nei prossimi giorni avremo un’interlocuzione con Palazzo Chigi anche su questo”.

Il sindaco si dice certo che “Roma, che avrà gli occhi di tutto il mondo puntati addosso, ce la farà”. Ma spera in aiuto di Renzi. Una parte minima dei soldi potrebbero essere recuperati dal pass per i bus dei pellegrini, oltre 4300, che costeranno 50 euro l’uno. Ma sicuramente sono ben poche queste risorse in confronto a straordinari e spese varie che il Campidoglio dovrà affrontare. E’ un’annosa questione quella che riguarda le spese che Roma, in quanto Capitale, deve sostenere per eventi che richiamano ogni anno cittadini da tutto il mondo. Proprio il Campidoglio aveva fatto una stima di più di 500 milioni di euro annui.

Manifestazioni, cortei e sit-in ma anche pulizie straordinarie, ripristino del decoro e sicurezza di eventi istituzionali. Tutto questo rientra negli extra-costi che la Capitale sostiene ogni anno, tenendo conto di tutte le funzioni trasferite a Palazzo Senatorio con la legge del 2009. Cifre raccolte in un report redatto dall’assessore capitolino al Bilancio Daniela Morgante che e’ stato portato piu’ volte all’attenzione del ministero dell’Economia e delle Finanze anche durante gli ultimi tavoli tecnici convocati per discutere del decreto ‘Salva Roma’.

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