ROMA – La procura di Roma indaga sulle spese del sindaco Ignazio Marino. Si tratta di un fascicolo che, al momento non prevede né indagati né ipotesi di reato e che è stato aperto dalla magistratura in seguito a esposti presentati da Fratelli D’Italia e dal Movimento Cinque Stelle.
Al primo cittadino, insomma, non è bastato mettere online quasi 500 cartelle di scontrini e affini per rendere pubbliche tutte le sue spese da quando è primo cittadino della capitale. La documentazione presentata dal sindaco, in ogni caso, si ferma a luglio 2015, prima quindi dell’ultima e più contestata trasferta, quella negli Stati Uniti. Trasferta cui il sindaco ha spiegato di essere andato su invito di Papa Francesco salvo poi essere smentito proprio dal Pontefice.
Su questa situazione M5s e Fratelli d’Italia avevano annunciato una “pioggia di esposti”. Sono bastati i primi due per far aprire un’inchiesta. Da qui a capire se Marino sarà mai indagato, però, ce ne corre.
Secondo quanto reso pubblico dal sindaco, Marino ha speso in media 12.500 euro al mese da quando è primo cittadino. Tra le spese diverse cene al ristorante sotto la sua abitazione, qualche spuntino, alcune spese di rappresentanza. In totale la spesa è stata di circa 150 mila euro in un anno.