Ignazio Marino si lamenta: “Stipendio? Solo 4.500 euro”. Ma agli altri sindaci bastano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Agosto 2013 - 10:26 OLTRE 6 MESI FA
Ignazio Marino: "Stipendio? Solo 4.500 euro". Ma agli altri sindaci bastano

Ignazio Marino (Foto Lapresse)

ROMA – Guadagnare “solo 4.500 euro”: è polemica sulla frase del sindaco di Roma, Ignazio Marino. Lui, prima chirurgo internazionale e poi parlamentare Pd, si aspettava di più. Quando si è visto lo stipendio del mese di luglio e della seconda metà di giugno non l’ha presa bene, come ha detto lui stesso in un colloquio con il Venerdì di Repubblica.

“A casa a mezzanotte, niente mondanità, sveglia alle sei del mattino. Amministriamo bilanci miliardari e responsabilità enormi”. Così Marino si ritrova a difendere i costi della politica: “Forse si è ecceduto. Prima o poi bisognerà riequilibrare”.

Sul Corriere della Sera Ernesto Menicucci riporta la replica dell’Anci (l’Associazione nazionale Comuni italiani), che liquida la questione dicendo di occuparsi “dei problemi dei Comuni, non dei singoli cittadini. Tutti sanno, o dovrebbero sapere, prima di candidarsi quali sono le regole d’ingaggio. Solo i sindaci di città medio-grandi hanno retribuzioni buone: la stragrande maggioranza, in tutta la Penisola, prende indennità di mille o duemila euro al mese”.

Gli stipendi dei sindaci sono fissati a livello nazionale dal Testo Unico Enti Locali: i trattamenti vanno dai 1.300 euro per i sindaci di centri con meno di 1.000 abitanti agli 8mila euro per Roma, Milano e Napoli. Le cifre sono state riviste al ribasso dalle ultime manovre finanziarie. Quelli restano i tetti non superabili.

Menicucci ha interpellato altri sindaci noti: quello di Bari, Michele Emiliano, quello di Napoli, Claudio De Magistris, quello di Milano, Giuliano Pisapia, e quello di Firenze, Matteo Renzi. 

Michele Emiliano, primo cittadino pd di Bari, rivela: «Lo stipendio di Marino? Forse a Roma hanno norme che rendono la retribuzione inferiore a quella possibile». Lei quanto guadagna? «Circa 5.800 euro netti al mese. Bari è città metropolitana, con 320 mila abitanti, la settima d’Italia». Racconta un aneddoto, Emiliano: «Come magistrato prendevo 1.500 euro in più al mese. E ci sono state lunghe discussioni familiari quando ho lasciato: sa, sul budget complessivo un taglio così ha il suo impatto…».

Luigi de Magistris, a Napoli, prende ancora meno di Marino: «Circa 4.100 euro al mese. Ma certo non mi lamento, anche se lavoro 18 ore al giorno, gestisco tra Comune e partecipate 23 mila dipendenti. Ma abbiamo tenuto le indennità basse (fu una decisione della Iervolino, ndr) per dare un segnale in un momento difficile».

Giuliano Pisapia, a Milano, ad inizio giugno ha ridotto la sua indennità da 5.600 a 3.600 euro al mese, seguito a ruota dal vicesindaco Lucia De Cesaris: entrambi, ora, guadagneranno come gli assessori della giunta. Mentre Matteo Renzi, a Firenze, stipendio da 4.300 euro mensili sventolato una volta in consiglio comunale, ha più volte in passato espresso il suo pensiero: «Teniamo ferma la paga dei sindaci, ma dimezziamo quella dei parlamentari».