PITTSBURGH – Doppie ricevute sulle note spese: se quello che scrive Corrado Zunino su Repubblica è vero, allora quello di Ignazio Marino può essere catalogato come un vizio. Il motivo che ha fatto cadere il sindaco di Roma, inducendolo alle dimissioni, sarebbe già stato al centro di una diatriba tra l’allora medico Marino e l’Università di Pittsburgh. E anche quella volta dovette lasciare l’incarico.
Il medico denunciato dall’ateneo americano è semplice: Marino aveva una doppia contabilità perché gli americani gli avevano affidato il centro Ismett di Palermo, che loro consideravano “all’avanguardia in Europa” nel settore trapianti. E, dicono dall’America, Marino avrebbe più volte presentato una doppia nota spese: una negli Usa, una a Palermo. Il problema è che si sarebbe trattato delle medesime spese: caso più emblematico raccontato da Zunino è quello di una ricarica della penna stilografica rimborsata due volte. Un rimborso costato “ben” 8 euro al dottor Marino.
Zunino riporta le parole degli americani: “Sì, dopo tredici anni confermiamo: il dottor Marino aveva creato una doppia contabilità per le spese di trasferta. Una richiesta di rimborso la consegnava al suo centro di Palermo, l’Ismett appunto, e una alla nostra sede. Avevamo prove evidenti che la cosa fosse andata avanti per mesi e che fosse una scelta consapevole, non un caso, tantomeno un errore. Abbiamo agito subito, allora. Il 6 settembre 2002 inviammo un fax all’ospedale di Palermo e il dottor Marino nell’arco di mezza giornata controfirmò tutte le nostre condizioni. Aveva chiesto lui di dimettersi alcune settimane prima, il sei settembre abbiamo accettato senza esitazioni. Abbiamo chiuso lì ogni rapporto: uno dei nostri quattromila medici aveva perso la nostra fiducia, ma la carriera politica del dottor Marino non ci ha mai permesso di abbandonare quel dossier”.
“Il dottor Marino si è formato da noi, ha iniziato a operare con noi, gli abbiamo affidato il centro di Palermo, una frontiera in Europa. Poi abbiamo scoperto le doppie note spese, i suoi rapporti con altri ospedali americani. Gli abbiamo imposto le dimissioni dall’Ismett di Palermo e non avremmo voluto più occuparci di quella storia, né del medico italiano. Avremmo solo sperato nel silenzio”.
E alcuni episodi denunciati: Dozzine di ricevute duplicate, scrisse il presidente. Irregolarità intenzionali e deliberate, sottolineò. Dimissioni immediate, da controfirmare seduta stante. “Come restituzione dei rimborsi spese doppi da lei ricevuti accetta di rinunciare a qualsiasi pagamento erogato dall’Upmc ai quali avrebbe altrimenti diritto, compreso lo stipendio per il mese di settembre 2002”. Ci sono anche le ferie pagate, eventuali malattie accumulate. Nulla da pretendere per il futuro da parte del direttore Ismett per rientrare degli 8.000 dollari.