ROMA, 26 FEB – ''Mi trovo in una condizione che non e' ancora di totale afonia. Grazie all'aiuto di terapisti e con l'ausilio di mezzi tecnologici posso ancora comunicare, seppur con molta fatica. Non riesco quindi a descrivere bene ciò che sto vivendo, se un chiudersi della comunicazione verbale o lo sforzo di parlare ancora malgrado tutto''. Cosi' il cardinale Carlo Maria Martini risponde sul Corriere della Sera alle domande di un lettore sul morbo di Parkinson che gli sta progressivamente facendo perdere la voce.
''Non ho paura del silenzio'', dice il cardinale Martini. E prosegue: ''Mi vado chiedendo tuttavia cosa voglia dirmi il Signore con questa crescente difficolta' che da un lato sto combattendo, dall'altro sto accettando.
Invoco il patrocinio di Papa Wojtyla, perche' il suo gesto piu' umano fu quello di battere il pugno sul tavolo quel giorno in cui ebbe l'evidenza di non poter piu' comunicare a voce con la gente. Lui sa quanto sia faticoso non poter esprimere verbalmente cio' che si ha nel cuore. Sono ancora, quindi, in viaggio e come ogni viaggio vedo e sperimento cose nuove. Sento che si tratta di una condizione che apre a orizzonti misteriosi, senza dover necessariamente confliggere con altri orizzonti''.
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