ROMA – Si intitola “Vieni nella Dacia, portati il pigiama” l’articolo di Alessandro Ferrucci sul Fatto Quotidiano in cui Claudio Barbaro di Futuro e Libertà racconta di un bunga bunga kazako organizzato in una dacia dal presidente Nursultan Nazarbayev per il suo ospite Silvio Berlusconi. Barbaro all’epoca dei fatti, 2009, era membro della Commissione Cultura e della giunta del Coni:
“Buonasera, sono Claudio Barbaro. Avrei da raccontarle un’esperienza vissuta in prima persona”.
Riguardo a cosa?
“Sa, in questi giorni Silvio Berlusconi vuol far credere di conoscere appena il presidente kazako. A me risulta esattamente il contrario, direi un’estrema confidenza”. […] Siamo nel 2009 e l’Italia è candidata per ospitare i Mondiali di basket. A Roma arriva il presidente della Federazione, un signore australiano molto serio, insieme a lui la commissione giudicante. Ad accoglierlo l’allora presidente del Coni Gianni Petrucci, il capo ufficio stampa Danilo Di Tommaso, Massimo Cilli e Rocco Crimi, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport. Anche io sono tra loro. (Claudio Barbaro è politico e dirigente sportivo, presidente dell’Associazione sportiva italiana e deputato nella scorsa legislatura per il Pdl. Prima di seguire Gianfranco Fini in Futuro e libertà).
La fonte del racconto della “cena elegante” chez Nazarbayev è Berlusconi stesso, agli occhi di un attonito – riferisce Barbaro – e sempre più irrigidito presidente della Federazione Basket:
“Il presidente si mostra affabile, cordiale, come solo lui riesce a essere. Ma i convenevoli istituzionali durano giusto un paio di minuti. Poi il patatrac. […] Improvvisamente, e ancora non ho capito il motivo, inizia a raccontare del suo viaggio in Kazakistan, con un’enfasi particolare. Tutti noi iniziamo a guardarci perplessi, a scrutare le reazioni dell’australiano. A chiederci il perché. Inutile farlo, oramai era partito. […] Un Berlusconi irrefrenabile ci racconta: “Subito dopo l’incontro, Nazarbayev mi dice: “Silvio, questa sera sarai ospite nella mia Dacia. Portati il pigiama”. […] E da quel momento si è lanciato in un dettagliatissimo reportage della nottata vissuta. […] Insieme a lui andarono Paolo Bonaiuti e Valentino Valentini, ci parlò di un inizio serata con musica dal vivo, tra canzoni italiane e kazake. Giusto una mezz’ora, per riscaldare l’ambiente. Fino a quando… […]
Ridendo, con fare ammiccante, raccontò di aver sentito un improvviso tintinnio metallico dietro le spalle: “Non potevo girarmi, non mi sembrava carino. Ma con la coda dell’occhio ho visto arrivare una trentina di ragazze belle, anzi bellissime e semi-nude. Vestite solo con degli oggetti metallici”, queste le sue parole. […] Non soddisfatto si volta verso l’ospite australiano e specifica: “Sa cosa mi disse Nazarbayev? ‘Silvio, scegli quella che vuoi’. E io: scusa Nursultan, ma la mia religione non ammette la poligamia”. E giù altre risate.[…] Così aggiunge di non aver più visto, per un po’ di tempo, sia Bonaiuti sia Valentini. […] Berlusconi ha specificato di aver ritrovato il fido Paolo qualche ora dopo con gli occhiali storti e le lenti appannate. […] Tutto questo racconto è durato circa una mezz’ora ed è stato accompagnato da continue pacche amichevoli sulla cosce del presidente australiano”.
Puntuale è arrivata la smentita di Berlusconi:
“Ancora una volta si cerca invano di attribuirmi una stretta vicinanza al Presidente del Kazakhstan Nazarbayev. Stamani ‘Il Fatto Quotidiano’ riporta un fantasioso racconto su un mio presunto incontro con Nezarbayev ad Astana precedente al 2009. Tutto falso”.
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