Il federalismo demaniale è legge, via libera dal governo

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo al primo dei decreti attuativi del federalismo fiscale, quello sul demanio. Il provvedimento entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale che dovrebbe avvenire già domani.

Spiagge, laghi, fiumi, caserme. Il federalismo demaniale porta in dote alle regioni e agli altri enti locali un ricco patrimonio di beni. Ecco, in pillole, che cosa prevede il decreto attuativo varato oggi definitivamente dal governo.

Lo Stato cede beni, entro 6 mesi la lista. Entro 6 mesi dall’entrata in vigore il governo presenta la lista dei beni di cui lo Stato intende disfarsi. I Comuni hanno un mese di tempo per richiedere i beni ai quali sono interessati,indicando anche un piano per la loro valorizzazione. Tra i beni trasferibili ai comuni ci sono caserme, edifici pubblici, porti in disuso e aeroporti di interesse locale o regionale. Ogni due anni vengono redatti nuovi elenchi.

Commissariati enti che “maltrattano” i beni. Passibili di commissariamento gli enti che non rispettano gli obiettivi di valorizzazione dei beni indicati nella domanda di acquisizione.

Chi ha i conti in rosso resta all’asciutto. Nessun bene viene trasferito alle autonomie con i conti in rosso.

Vendite a riduzione del debito. I Comuni possono rivendere un bene trasferito dallo Stato, ma solo se c’é l’ok dell’Agenzia del Demanio. Le risorse derivanti dalle vendite vanno per il 75% alla riduzione dei debiti; il restante il 25% finisce nelle casse dello Stato: servirà a pagare gli interessi sui titoli di Stato.

Laghi e fiumi alle regioni. Il demanio idrico-maritimo viene trasferito in blocco. Le spiagge vanno direttamente alle regioni, come anche i fiumi che scorrono in una sola regione. Il Po, l’Adige, il Tevere, fiumi interregionali, restano statali. Regionali anche i laghi; quelli che bagnano sponde di più regioni, come il Lago di Garda, sono invece “cedibili” se c’é un’intesa tra le regioni interessate. Laghi come quello di Albano , “chiusi e privi di emissari di superficie” vanno alle province.

Miniere a Province. Miniere e loro “pertinenze” alle province ma escludendo i giacimenti petroliferi e di gas e i siti di stoccaggio di gas naturale.

Sedi di Camera e Senato restano statali. Oltre al Quirinale, anche i palazzi delle Camere, e quelli degli organi di rilevanza costituzionale (Corte Costituzionale, Csm, Cnel) , vengono esclusi dai trasferimenti. Fuori dai trasferimenti anche i parchi e le riserve naturali, le grandi arterie stradali, le ferrovie e il comparto energia.

Possibile strasferimento dei dipendenti pubblici. Il testo prevede la possibilità che al trasferimento di funzioni possa corrispondere il “trasferimento del personale per evitare duplicazione di funzioni”.

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