Il Gruppo L’Espresso querela Silvio Berlusconi per le accuse di “eversione” e per aver indotto a boicottare la pubblicità. Il premier risponde “Non tengono vergogna”

Il gruppo editoriale L’ Espresso passa al contrattacco. Non ci sta ad essere indicato dal presidente del Consiglio come il mandante di un presunto «progetto eversivo». È per questo che oggi ha dato mandato a due legali d’eccezione come Carlo Federico Grosso e Guido Rossi di «avviare tutte le azioni a tutela della società, vista la rilevanza sia penale che civile individuabile nelle dichiarazioni» di Silvio Berlusconi rese a Santa Margherita Ligure durante l’assemblea dei giovani di Confindustria.

Quel 13 giugno, quando il Cavaliere disse che il gruppo editoriale stava montando una campagna diffamatoria mirata nei suoi confronti , appunto un “progetto eversivo“. Nella stessa sede invitò gli industriali presenti add interrompere gli investimenti pubblicitari con «i media catastrofisti».

I legali valuteranno azioni civili in materia di violazione delle norme sulla concorrenza e penali sotto il profilo di possibili abusi e della lesione dell’immagine del gruppo editoriale.

La risposta del premier non si è fatta attendere. Parlando durante la conferenza stampa sul turismo a Palazzo Chigi, Berlusconi ha infatti affermato: «Non posso che ribadire quello che ho detto. E’ masochista chi dà pubblicità a media che, a furia di parlare di crisi, diventano essi stessi fattori di crisi. L’ho detto e lo ribadisco perchò e’ vero». E infine ha aggiunto: «Non tengono vergogna».

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