Il Papa parla del Web: “Se è senza centralità rischio di omologazione dell’uomo”

Papa Benedetto XVI parlando ai partecipanti al convegno “Testimoni digitali” promosso dalla Cei, parla degli effetti del Web sull’uomo: “L’informazione digitale è una grande opportunità, anche di evangelizzazione, ma se perde la centralità e il rispetto della persona, rischia di diventare strumento “di omologazione e controllo, di relativismo intellettuale e morale”.

“La rete manifesta – ha sottolineato il Papa mettendo in guardia dai pericoli del cosiddetto ‘digital divide’ – “una vocazione aperta, tendenzialmente egualitaria e pluralista, ma nel contempo segna un nuovo fossato”. “Esso separa gli inclusi dagli esclusi e va ad aggiungersi agli altri divari, che già allontanano le nazioni tra loro e anche al loro interno. Aumentano pure – ha aggiunto – i pericoli di omologazione e di controllo, di relativismo intellettuale e morale, già ben riconoscibili nella flessione dello spirito critico, nella verità ridotta al gioco delle opinioni, nelle molteplici forme di degrado e di umiliazione dell’intimità della persona”.

Un “inquinamento dello spirito” ha insistito il pontefice citando un suo discorso pronunciato l’8 dicembre scorso a Piazza di Spagna il giorno dell’Immacolata, a pochi giorni dalla bufera Marrazzo, “che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia”.

Il Papa ha quindi esortato a realizzare l’obiettivo del convegno della Cei: “riconoscere i volti”, “superare quelle dinamiche collettive che possono farci smarrire la percezione della profondità delle persone e appiattirci sulla loro superficie”. Quando ciò accade – avverte il Papa – esse restano corpi senz’anima, oggetti di scambio e di consumo”.

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