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Il Pdl ritenta la carta del Ppe all’italiana, il Terzo Polo chiude

di Emiliano Condò |7 Dicembre 2011 23:54

MARSIGLIA, 7 DIC – Il progetto Pdl e' chiaro: uscire dall'angolo costruendo un Ppe all'italiana, che prepari la rimonta elettorale agganciando il Terzo Polo. Essere uniti in Italia cosi' come Pdl, Udc e Fli lo sono al Parlamento europeo. Ma proprio a Marsiglia, nei saloni del 'Palais des Congres' che ospita oggi e domani il Congresso del Partito Popolare europeo 'vero', scatta l'ennesimo 'no' di Udc e Fli finche' il partito sara' rappresentato da Berlusconi e vicino alla Lega.

'No' peraltro gia' chiaro da quando i leader Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini hanno rinunciato alla trasferta francese proprio per evitare di ritrovarsi faccia a faccia con il Cavaliere, che domani invece ci sara'. E sara' proprio lui, e non il segretario Angelino Alfano, a rappresentare l'Italia del centrodestra nel pre-vertice con Merkel e Sarkozy. Cosi', al posto di Casini e Fini, ecco Rocco Buttiglione e Italo Bocchino. Nella prima giornata del Congresso e' stato invece Alfano a rappresentare il Pdl. Ed ha confermato ''l'auspicio'' di realizzare il progetto di ''una costituente italiana dei moderati''.

Progetto respinto da Rocco Buttiglione, per il quale e' ''evidente'' che si ponga il problema di riunire l'area dei moderati. Ma il presidente Udc ha pure sottolineato che ''Berlusconi l'aveva unita ed ha vinto, poi ha deciso di romperla ed ha perso''. ''Sicuramente – ha aggiunto – si puo' riunire intorno a Casini, non intorno a Berlusconi. Noi non rientriamo in un partito governato da chi ha perso''. Ad Alfano Buttiglione ha suggerito di staccarsi dall'ex premier: ''All'ombra delle querce non nascono platani ma solo funghi…''. Ne e' seguito un battibecco con il segretario del Pdl che gli ha risposto per le rime: ''Lui non e' uno specialista del gioco di luci e ombre perche' rispetto a noi e' un bonsai''.

Tanto Buttiglione quanto Bocchino chiedono comunque di tagliare i ponti con la Lega, che nei saloni di Marsiglia e' considerata simbolo di populismo e quindi nemica dell'Europa, in un congresso che vuole salvarla. Il Pdl e' ''incompatibile con il Ppe se resta alleato con la Lega Nord'' dice il vicepresidente Fli, che nega qualsiasi apertura ''ad un partito che cerca alleanze strategiche con la Lega e patti elettorali tattici con il Terzo polo''. No ribadito dal presidente Udc: ''Se si vuole fare un Ppe in Italia non possono passare sotto silenzio alcune cose come il fallimento di un partito identitario che ha privilegiato l'alleanza con la Lega Nord''.

In plenaria Alfano ha chiuso la giornata dedicata ai partiti popolari che sono all'opposizione. Ha parlato dopo la norvegese Erna Solberg ed il greco Antonis Samaras rivendicato che il Pdl e' ''il partito piu' grande d'Italia'', ricordando la vocazione europeista ed il senso di responsabilita' di Berlusconi che ha lasciato ''senza essere mai stato sfiduciato''. E domani il Cavaliere sara' il protagonista nella giornata dedicata ai partiti popolari che sono al governo in 16 dei 27 ancora uniti sotto la bandiera Ue.

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