Il piano: “Così saranno licenziati i dipendenti assenteisti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Gennaio 2016 - 08:50 OLTRE 6 MESI FA
Il piano: "Così saranno licenziati i dipendenti assenteisti"

Il piano: “Così saranno licenziati i dipendenti assenteisti”

ROMA – Il dipendente pubblico che timbra il cartellino senza andare in ufficio, o sorpreso in flagranza di altri illeciti disciplinari, sarà sospeso dal lavoro e dalla retribuzione nell’arco di 48 ore.  È il piano del governo per rendere davvero possibile cacciare i lavoratori pubblici che commettono un reato ai danni della pubblica amministrazione.

Nello stesso tempo scatteranno, da una parte, le procedure per il licenziamento e, dall’altra, quelle per l’esame della Corte dei Conti dell’eventuale danno erariale. Il dirigente sarà obbligato a prendere questi provvedimenti pena il suo stesso licenziamento perché l’omissione diventerà un reato perseguibile penalmente.

Nei decreti attuativi della riforma della P.a. ci sarà il licenziamento “in 48 ore” del dipendente pubblico “truffatore”. E “se il dirigente non attua il licenziamento, rischia lui stesso di andare a casa”. Lo ha annunciato in un’intervista al Tg5. “Buoni sì, ma basta con questo atteggiamento che è insopportabile per i cittadini per bene”. “Pugno di ferro” contro i fannulloni della pubblica amministrazione, dunque: “Mercoledì in Cdm – continua renzi – ci sarà la nostra proposta di norma per il licenziamento perché sono atti insopportabili”. “Non li chiamerei fannulloni ma chi va, finge, timbra e scappa” deve essere sanzionato. “Perché i dipendenti pubblici che fanno così distruggono la credibilità della P.a.”. Il premier ha anche risposto al presidente della Commissione Ue Juncker secondo cui sarebbe stata la Commissione a affermare la flessibilità. “Vero, verissimo. Dopo il lavoro del semestre italiano la Commissione ha accolto il principio di flessibilità annuale pari al massimo all’1% di Pil. L’Italia sta dentro queste regole, avendo richiesto lo 0,8%. Noi continuiamo a rispettare le regole che devono valere per tutti. E sappiamo che il presidente Juncker è stato eletto sulla base di un accordo politico, che comprendeva flessibilità e investimenti. Noi non abbiamo cambiato idea”.