Secondo l’accusa, Giacomi, insieme ad altre 30 persone (italiane e del Bangladesh) tra reclutatori, organizzatori e imprenditori, avrebbe avuto un ruolo nel presunto sodalizio criminale che favoriva l’ingresso in Italia di extracomunitari con richieste di lavoro fittizie, autorizzazioni al lavoro e con l’istituzione di uno strumentale corso per cucina per stranieri teso a consentirne l’arrivo per motivi di studio.
In alcuni casi, sarebbero stati contraffatti passaporti per il rilascio di visti d’ingresso, reingresso, permessi e contratti di soggiorno. Giacomi, fermato dai carabinieri di Sassocorvaro dopo ricerche mirate, era stato sindaco della cittadina dal 1980 al 1988 e presidente della locale Comunità Montana dal 2003 al 2007.
Il fermo è avvenuto su ordine di custodia cautelare del gip di Rimini nell’ambito dell’operazione denominata ‘Flow Connection’, eseguita a fine aprile dai carabinieri di Rimini, e che ha coinvolto 87 indagati.