Immigrazione, caso Manduria: si dimettono il sottosegretario Mantovano e il sindaco Tommasino

Alfredo Mantovano (Foto LaPresse)

ROMA – Il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano ha deciso di rassegnare le dimissioni. La decisione sarebbe legata al numero di immigrati previsti per la tendopoli di Manduria.

Pochi minuti dopo anche il sindaco di Manduria, Paolo Tommasino (Pdl), ha rassegnato le dimissioni. Le ha consegnate  nelle mani dell’ex sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano.

Tommasino era a Roma per incontrare il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, per discutere dei problemi legati alla presenza sul territorio della tendopoli per immigrati.

”Non ho ritenuto neppure di attendere di incontrare il ministro, che era impegnato in una riunione con le Regioni – ha dichiarato Tommasino all’ANSA – dopo aver letto la notizia di agenzia di Berlusconi che annunciava l’arrivo a Manduria di altri 1.400 immigrati. Per quello che può contare un piccolo sindaco, mi sembra l’unico gesto da compiere. Non posso accettare una cosa del genere, volevo difendere la mia popolazione ma non mi e’ stato possibile”.

”Mantovano – ha concluso il sindaco di Manduria – è una persona che stimo e apprezzo ed ha capito la situazione quando gli ho consegnato le dimissioni. Ho saputo dopo che anche lui si è dimesso: non potevo dubitare della sua correttezza”.

La decisione delle dimissioni di Mantovano è stata presa dopo la notizia che la prima nave passeggeri che trasferirà gli immigrati da Lampedusa porterà a Taranto, e poi a Manduria, oltre 1.400 persone.

Nei giorni scorsi Mantovano in consiglio comunale a Manduria aveva annunciato, su indicazione del ministro dell’Interno, Maroni, che la tendopoli avrebbe ospitato 1500 immigrati irregolari.

Ad oggi erano già oltre 1.300 gli immigrati assistiti a Manduria. La Puglia ospita già tre Cara per richiedenti asilo e due Centri di identificazione ed espulsione.

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