ROMA – Rinvio dell‘aumento dell’Iva, riforma dell’Imu, semplificazioni, piano lavoro. Il governo Letta ha l’esigenza di risolvere subito le questioni di carattere economico per provare a rilanciare l’Italia. Mario Sensini traccia sul Corriere della Sera quella che i giornalisti chiamano la road map del governo, ovvero la cronologia con le scadenze più impellenti per premier e ministri.
Iva rinviata tra 3 o 6 mesi
Il primo luglio dovrebbe scattare l’aumento dell’Iva dal 21% al 22%: se venisse applicata subito su tutti i beni di consumo, le famiglie riceverebbero una stangata media di almeno 350 euro l’anno. Per questo l’aumento potrebbe essere rinviato a settembre o a dicembre.
Scrive Sensini: “Al momento l’idea più accreditata è quella di un rinvio dell’aumento Iva di tre o sei mesi, magari insieme ad una revisione delle aliquote per alcuni beni di consumo per limitare il costo dell’operazione per la quale ci vorrebbero, altrimenti, uno o due miliardi a seconda di uno slittamento al primo ottobre o al primo gennaio 2014. Il rinvio offrirebbe al governo almeno tre mesi di tempo per trovare le risorse necessarie, e soprattutto avere un quadro più completo di tutte le esigenze finanziarie, tenendo conto anche della riforma dell’Imu che dovrebbe svilupparsi in parallelo. Se prevarrà questa linea, la soluzione definitiva dei problemi Iva ed Imu sarà affidata alla legge di Stabilità del 2014″.
Decreti semplificazioni e liberalizzazioni
Nell’immediato, però, il governo deve attuare due misure che continuano l’operato del governo Monti: il decreto sulle liberalizzazioni e quello sulle semplificazioni.
Spiega Sensini: “Ci sono interventi a favore delle imprese, come la certezza dei tempi per le autorizzazioni, la concentrazione delle scadenze amministrative e fiscali, attestati di regolarità contributiva più semplici da ottenere, come le autorizzazioni di carattere ambientale, ma anche per le famiglie. Il rilascio del titolo di studio anche in inglese, ad esempio, oppure lo stesso certificato per il cambio di residenza e la dichiarazione della tariffa rifiuti“.
Riforma del lavoro
Altra esigenza del governo è quella di modificare la riforma Fornero sul lavoro entro il Consiglio Europeo che comincia il 22 giugno. L’europa chiede uno sforzo per arginare il fenomeno sempre crescente della disoccupazione.
Scrive Sensini: Il governo avrebbe già accantonato 3-400 milioni per il credito di imposta sulle assunzioni, e messo a punto le ipotesi per la modifica della legge Fornero sul part-time e delle norme che regolano l’accesso alla cassa integrazione straordinaria.
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