Berlusconi: ‘Restituisco Imu’. Con i nostri libretti postali, altro che Svizzera

ROMA – Imu: il vero choc della sua restituzione cash, promessa da Berlusconi, si capisce con la risposta a una semplice domanda: chi paga i 4 miliardi che servono? La Svizzera, dice l’ex premier supportato dal suo economista di fiducia Renato Brunetta, attraverso un accordo per la tassazione di una quota dei soldi italiani illegalmente custoditi nei suoi forzieri. Chi se ne intende, come il professor Paolo Bernasconi, ex procuratore capo di Lugano, dice che si tratta di una “proposta onirica” (intervista al Corriere della Sera), e anche non volendo considerare l’ostilità dell’opinione pubblica svizzera e il montante sentimento anti-italiano, le decisioni del Parlamento, l’istituzione di un referendum, ecc.. seppure un’intesa venisse trovata, ci vorrebbero come minimo 4 o 5 anni per vedere i soldi.

Non c’è problema, sembra ribattere il duo Berlusconi-Brunetta: prima di passare all’incasso con Berna, ci facciamo anticipare i soldi dalla Cassa Depositi e Prestiti. Cioè il deposito dei risparmi postali dei cittadini italiani. In pratica, la scena evocata avrebbe questo copione: con la mano destra lo Stato mette le mani sui libretti postali degli italiani, con la mano sinistra rimborsa l’Imu coi soldi prelevati dal fondo che i risparmiatori hanno affidato all’azienda statale (Cdp). Senza considerare che la stessa Cdp non può prestarsi, per Statuto, ad un’operazione del genere. Una partita di giro, un gioco di prestigio: questi i commenti degli analisti meno prevenuti.

La scommessa si fonda su questo assunto: con questa specie di doppia tredicesima (Imu 2013 abbonata, Imu 2012 restituita) si rimettono in circolo 8 miliardi in grado di incoraggiare la ripresa e far ripartire i consumi. Vediamo nel dettaglio come ripartisce la copertura finanziaria Brunetta per la sola cancellazione del tributo sulla casa del 2012: “250 milioni da nuovi giochi, 990 dal contrasto all’illegalità, 700 dall’accisa sul tabacco, 150 dalla tassa sui succedanei, 900 dal contrasto del contrabbando, 1.015 dalle accise sull’alcol. In tutto circa 4 miliardi”. Se abbiamo capito bene, taglia le tasse con altre tasse e fonda le stime sul semplice effetto annuncio.

Per esempio, le entrate dei giochi sono diminuite del 5%, ma Brunetta sente che se si rimettono un po’ di soldi in mano ai consumatori quelle entrate cresceranno. A proposito di acrobazie contabili, spiega il professor Seminerio, economista e blogger: “Ha detto di volere tagliare spesa – anche se non ci è mai riuscito – e aumentare le accise. Tagliare le tasse, insomma, aumentando altre tasse”. Anche perché, per esempio, che le sigarette debbano aumentare è già previsto, è un capitolo che già fa parte delle entrate programmate per centrare l’obiettivo del pareggio di bilancio.

 

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