Imu e Cig dentro il decreto sui debiti P.A.? Ipotesi accorpamento

Imu e Cig dentro il decreto sui debiti P.A.? Ipotesi accorpamento
Imu e Cig dentro il decreto sui debiti P.A.? Ipotesi accorpamento

ROMA – I provvedimenti su Imu e Cig in deroga, varati venerdì dal Consiglio dei ministri, potrebbero finire accorpati col decreto sui debiti della Pubblica Amministrazione che proprio martedì mattina ha iniziato il suo iter in Senato, con l’illustrazione del provvedimento da parte dei relatori, Antonio D’Alì(Pdl) e Giorgio Santini (Pd), in Commissione Bilancio. La manovra consentirebbe di scongiurare il cosiddetto “assalto alla diligenza”.

D’Alì ha parlato di “poche e significative modifiche” al decreto: una modifica all’articolo sul Patto di stabilità interno, e anche l’assorbimento del decreto su Imu e Cig.

D’Alì ha riferito di aver proposto due modifiche al decreto, la prima delle quali riguarda il Patto di stabilità interno: ”Ci sono quegli Enti locali – ha sottolineato il senatore del Pdl – che nel 2012 sono stati diligenti, ed hanno pagato i loro debiti con le società fornitrici, ed ora vengono penalizzati perché hanno sforato. Credo che andrebbero riviste attentamente le sanzioni”.

La seconda modifica riguarderebbe l’aumento del plafond da destinare all’estinzione dei debiti della Pa. ”Per esempio – ha proposto D’Alì – il governo potrebbe promuovere una Convenzione con l’Abi, in modo tale che le banche, con le somme provenienti dal pagamento dei debiti, costruiscano un ‘castelletto’ da destinare alle anticipazioni delle aziende”.

D’Alì ha quindi riferito di aver chiesto al governo, nella persona del sottosegretario Alberto Giorgetti, se sia praticabile l’inserimento dell’Imu nel decreto che già contiene una posticipazione del pagamento della Tares: ”Sarebbe meglio evitare un frazionamento degli interventi” ha detto D’Alì. Giorgetti ”si è riservato di rispondere” nelle prossime sedute.

Intanto il presidente della Commissione, Antonio Azzollini (Pdl), ha convocato una nuova seduta per martedì sera, in modo da concludere la discussione generale entro mercoledì mattina, quando verrà fissato il termine per gli emendamenti. Termine che non andrà oltre la settimana corrente visto che se si faranno modifiche al decreto occorre accelerare per consentire la terza lettura alla Camera.

Gestione cookie