ROMA – A giugno l’Imu non si paga. Lo ha detto Enrico Letta nel suo primo discorso alla Camera da premier, impegno del governo tutto. Uno stop momentaneo, una moratoria in attesa che Pd, Scelta Civica e Pdl si mettano d’accordo sull’Imu che verrà. Perché se la prima rata è scongiurata non è detto che a dicembre non si debba pagare. E sotto Natale che Imu sarà? Tutto dipende da cosa decideranno i partiti che compongono la maggioranza. Il ministro degli Affari Regionali, Graziano Delrio, si augura che un primo decreto sull’Imu potrà esserci già la prossima settimana
Dopo il decreto di maggio potrebbe dunque stabilizzarsi, con apposita legge, il criterio “sulla prima casa non si paga”. Rimarrebbe così la tassa solo sulla seconda casa e non è così fantasioso pensare che le attuali seconde case verranno intestate a parenti e figli in modo da risultare prime. Difficile quindi immaginare ora quanto lo Stato incasserà da un’Imu così formulata, si sa però che la tassa sulla prima casa vale 4 miliardi e che lo stop di giugno potrebbe obbligare il Tesoro a pompare liquidità ai Comuni che, senza Imu, potrebbero andare in crisi più di quanto siano ora.
L’altra via che rimane a Letta è quella di aumentare le detrazioni in modo da rendere l’Imu sulla prima casa digeribile anche ai ceti meno abbienti. Come per altro farebbe supporre il discorso di lunedì alla Camera e come ha detto il Pd per tutta la campagna elettorale: detrazioni da 200 a 500 euro. Lo stop di giugno è una prima “toppa” sull’Imu, messa per tranquillizzare il Pdl il quale, fino a ieri, metteva come condizione alla fiducia al governo Letta proprio l’approvazione della sua ricetta su questa tassa: non solo la totale abolizione, ma anche la restituzione di quella versata nel 2012. Una via impraticabile, per i vincoli di bilancio e per i vincoli europei.
Un’ipotesi che sembra avere una prima conferma dalle parole del ministro agli Affari regionali Graziano Delrio: ”L’Imu verrà sospesa per la rata di giugno con l’impegno ad alleggerirla soprattutto per i meno abbienti. Il lavoro sarà fatto con il Parlamento, non possiamo sapere il punto di approdo”. Rispetto alla rimodulazione dell’Imu, spiega, ”c’è un problema di liquidità di Comuni che affronteremo”. Ancora più chiaro Dario Franceschini: “L’Imu non verrà tolta, ci sarà una proroga per la rata di giugno. Avremo quindi un problema di cassa per i comuni e ci sarà anche la questione di evitare l’aumento dell’Iva nell’estate 2013. Ci siamo appena insediati, ma la prossima settimana vareremo un provvedimento apposito. E’ comunque nostra intenzione evitare decreti legge omnibus”.
Il primo passo di Letta, incassata la fiducia, sarà quello di inaugurare un mini-tour europeo. Prima in Germania, la più rigorista di tutti i Paesi dell’eurozona. Poi a Bruxelles, il cuore delle decisioni. Infine a Parigi, dove Hollande ha già incassato l’ammorbidimento della Ue sui conti pubblici. Letta chiederà probabilmente lo stesso per l’Italia. E quando gli interlocutori europei daranno il loro verdetto sarà più chiaro anche il destino dell’Imu.