Imu, Graziano Delrio: “Tassare la prima casa se di lusso, riforma del catasto”

Imu, Graziano Delrio: "Tassare la prima casa se di lusso, riforma del catasto"
Imu, Graziano Delrio: “Tassare la prima casa se di lusso, riforma del catasto” (Foto LaPresse)

ROMA – Una decisione sull’Imu serve “in tempi stretti”, ma quel che è certo è che la prima casa non si tassa. A meno che non si tratti di un’abitazione di lusso, che quindi deve pagare l’Imu. Graziano Delrio, ministro degli Affari regionali, risponde così in un’intervista al Messaggero e sottolinea l’importanza di una riforma dell’Imu che permetta di garantire un equilibrio contributivo, magari con una riforma del catasto, e che arrivi già “entro le ferie estive“, come ha auspicato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni.

Il ministro Delrio spiega a Il Messaggero che una soluzione sull’Imu potrebbe arrivare anche prima delle ferie estive:

“Sì, c’è un’accelerazione dovuta al fatto che tutti i sindaci che ho incontrato in questi giorni chiedono a gran voce di fare in fretta e di prendere rapidamente una decisione perché altrimenti i bilanci, senza avere stime certe sull’Imu, finiscono per non essere attendibili. Bisogna decidere il prima possibile e si stanno rapidamente delineando alcuni scenari. A questo punto bisogna trovarsi d’accordo su una proposta”.

Delrio poi spiega che tra le misure da confermare c’è l’esenzione dell’Imu sulla prima casa, a meno che non si tratti di un’abitazione di lusso:

“Detto questo, la cosa sulla quale dobbiamo continuare a lavorare fino all’ultimo è capire quali sono realmente le abitazioni di lusso perché in quella categoria catastale, nonostante sia evidente che non sia così, non figura quasi nulla. Dunque dobbiamo trovare un’alternativa alla classificazione catastale per fare in modo che chi ha una casa di grande valore continui a contribuire ai conti pubblici”.

Per il ministro sarà necessaria una riforma del catasto per ristabilire l’equilibrio:

“Sì, ma in attesa della riforma bisogna trovare altri indicatori. Ad esempio il numero dei vani o la metratura. Ma soprattutto si possono utilizzare i dati dell’osservatorio immobiliare italiano che si avvicinano molto ai dati reali di mercato. Credo che dalla riforma dell’Imu dobbiamo uscire con un equilibrio che garantisca da una parte ai comuni risorse certe per i prossimi anni e sull’altro versante elementi che facciano pagare il giusto a chi possiede di più”.

 

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