Imu, Brunetta annuncia: tutta cancellata per il 2013

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Agosto 2013 - 15:25 OLTRE 6 MESI FA
Imu tutta cancellata per il 2013. Brunetta annuncia

Renato Brunetta (Foto Lapresse)

ROMA –  L’Imu tutta cancellata per il 2013: lo ha annunciato il capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta. “Finalmente ci sarà la soluzione per l’Imu sulla prima casa e i terreni agricoli. Cancellazione per il 2013 e riforma complessiva della tassazione degli immobili, in termini di service tax, dal 2014“, ha anticipato Brunetta ai microfoni del Tg1 e ha aggiunto: “Stiamo definendo le coperture in maniera seria, responsabile, trasparente”.

Il capogruppo Pdl parla a ridosso del Consiglio dei Ministri, atteso per le 17 di mercoledì 28 agosto, durante il quale si deciderà sulla travagliata questione dell’Imu.

Secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, si sta ancora ragionando ad un ritocco sulle tasse sui giochi per recuperare 7-800 milioni. Al momento sarebbero state individuate le coperture per circa 2 miliardi, mancherebbero all’appello quindi altri due miliardi di euro.

“Noi non accettiamo ultimatum. È anche interesse nostro riformare l’Imu ma non c’è solo l’imu”. Aveva tirato le somme Guglielmo Epifani alla fine di una riunione con i ministri democratici. Esprimendo la posizione del partito prima del Cdm decisivo, che dovrà affrontare il nodo della tassazione sugli immobili.

Stando alle parole di Brunetta però sembrerebbe scampato il pericolo di un’impasse di fronte al secco no di Epifani all’aut-aut del Pdl sull’abolizione totale del tributo. Il tema del superamento dell’Imu “dovrebbe essere affrontato attraverso soluzioni eque e che siano nel contesto di questa riforma federale”. Per questo, secondo il Pd, “tutte le soluzioni vanno tenute in equilibrio rispetto alle risorse finanziarie disponibili”.

Secondo quanto annunciato da Brunetta dunque sarebbero state trovate quasi tutte le risorse per l’anno in corso: complessivamente oltre 4 miliardi di euro. Per il 2014 dovrebbe invece essere applicata la cosiddetta service tax, che dovrebbe lasciare, tra le altre cose, ampi margini di discrezionalità ai comuni. Nel trovare le coperture, però, il governo non potrà prescindere dalle altre onerose scadenze previste per settembre, quando serviranno risorse per lo stop all’aumento dell’Iva previsto per l’1 ottobre, per rifinanziare la Cassa integrazione in deroga (le regioni hanno già esaurito le risorse messe precedentemente a disposizione), per proseguire con i pagamenti arretrati della pubblica amministrazione alle imprese creditrici.