ROMA – I Comuni potranno esentare dal pagamento della seconda rata dell’Imu le case date in uso dai proprietari ai figli. Lo prevede un emendamento al decreto Imu approvato dell’Aula della Camera e passato con il sì della Commissione e il parere contrario del governo.
Nell’emendamento presentato dalle Commissioni di merito, e che ha avuto il via libera dell’Aula di Montecitorio con 342 sì, due no (i leghisti Giorgetti e Pini) e 93 astenuti (i deputati dell’M5S), è previsto che questa agevolazione – l’esenzione del pagamento per le abitazioni ”concesse in comodato dal soggetto passivo dell’imposta ai parenti in linea retta entro il primo grado” – possa essere data su una sola casa; inoltre ”ciascun Comune definisce i criteri e le modalità per l’applicazione dell’agevolazione” compreso ”il limite dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee)”. Il costo previsto è di 18,5 milioni di euro, coperti con una ”corrispondente riduzione lineare delle dotazioni finanziarie disponibili” dei ministeri. Il governo, con il sottosegretario all’Economia Paolo Baretta, aveva espresso parere contrario per un problema di coperture finanziarie che, ha spiegato, “ci sono ma c’è un problema nella scelta in quanto basandosi su un taglio lineare sui ministeri potrebbero ravvisarsi problemi di funzionalità degli stessi”.
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