Imu, Tari, Trise…Tasse sulla casa, ecco il vocabolario

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Novembre 2013 - 09:07 OLTRE 6 MESI FA

casa_mutuoROMA – Imu, Tari, Trise, Tasi…Le tasse sulla casa, tra quelle nuove e la “vecchia” Imu che potrebbe tornare a dicembre, hanno bisogno di un piccolo vademecum. Il Corriere della Sera pubblica una sorta di mini-guida per spiegare le tasse sulla casa:

L’imu, imposta municipale unica, è stata introdotta con il federalismo fiscale nel 2011 e poi attuata dal governo Monti con il decreto salva Italia. Nell’anno in corso è stata cancellata, per le abitazioni principali, la prima rata. Mentre per la seconda rata c’è un impegno politico all’eliminazione ma bisogna trovare una copertura da 2,4 miliardi di euro

Tari. Le imprese non pagheranno più la Tarsu ma la Tari: lo definisce la legge di Stabilità. Secondo le stime di Confcommercio l’aumento medio dei costi della tassa sui rifiuti nel 2014 sarà pari al 290%. Ma per alcuni tipi d’impresa sarà ancora più salato: per un bar, infatti, si parla di oltre il 300%, per un ristorante del 480% fino ad arrivare a oltre il 600% per un fruttivendolo

Trise. È il nuovo tributo sui servizi comunali che, dal 2014, peserà sia sui proprietari degli immobili sia sugli inquilini. Prenderà il posto di Imu e Tares, la vecchia tassa sui rifiuti, e sarà divisa in due componenti: la Tasi, per la copertura dei costi dei servizi indivisibili, e la Tari, per la copertura dei costi relativi alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti

Tasi. È la prima parte della Trise, servirà a coprire i costi dei cosiddetti servizi indivisibili, come l’illuminazione pubblica e la manutenzione delle strade. Per una piccola quota, tra il 10 e il 30%, sarà a carico degli inquilini. La tariffa standard, che i Comuni potranno aumentare, è di un euro a metro quadro oppure l’1 per mille sulla rendita catastale rivalutata al 65%

Tarip. Per ora arriva la Tari, la nuova tassa sulla raccolta rifiuti. Ma l’obiettivo si chiama Tarip. In pratica il prelievo sui rifiuti sarà configurato sul principio del «più consumi, più paghi». In futuro quindi l’importo da pagare sarà collegato al costo per lo smaltimento dei rifiuti prodotti e non alla dimensione della proprietà immobiliare.

La Tares, il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi si pagherà quest’anno per l’ultima volta prima di essere sostituito dalla Tari. Oltre al prelievo dei Comuni sono previsti 30 centesimi per metro quadro che andranno direttamente nelle casse dello Stato