Inchiesta Mediaset, Cassazione: inviati a Milano gli atti su Massimo Berruti

Con urgenza è stato trasmesso dalla Cassazione alla Corte d’Appello di Milano, che deve al più presto fissare una nuova udienza per evitare la mannaia della prescrizione che cala il prossimo 27 febbraio, il fascicolo che riapre il processo per riciclaggio – nell’ambito dell’inchiesta Mediaset – nei confronti del parlamentare del Pdl, ed ex avvocato della Fininvest, Massimo Berruti. Lo si è appreso da fonti della Suprema Corte.

Due giorni fa, infatti, a soli quattro giorni di distanza dall’udienza del sette gennaio, la Seconda sezione penale della Cassazione ha depositato le 31 pagine di motivazione nelle quali spiega perché ha deciso di accogliere il ricorso della Procura generale di Milano contro la prescrizione del reato, pronunciata dalla Corte di Appello il 14 ottobre. Ad avviso della Suprema Corte, Berruti ha offerto il suo ”consapevole” concorso nel riciclaggio di circa 58 miliardi di vecchie lire di provenienza della Silvio Berlusconi Finanziaria e della Sport Image International, ”rastrellati” tramite fittizie operazioni di compravendita dei diritti di sfruttamento economico dell’immagine di sportivi, tra i quali calciatori del Milan.

Secondo la Cassazione, la prescrizione dell’ultimo episodio di riciclaggio – svoltosi dal 1991 al 1995 – non è ancora maturata in quanto la Corte di Appello l’ha calcolata a decorrere dall’ultimo accredito sul conto avvenuto l’otto luglio del ’95, mentre il termine corretto è quello del 21 novembre ’95, data dell’ultima uscita di somme dal conto Jasran del quale Berruti era il ”beneficiario economico”. Calcolando che il parlamentare ha goduto di 98 giorni di sospensione del processo, per la Cassazione tutto si prescrive alla fine di febbraio e ci sono i margini per fissare l’appello bis.

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