Indulto, Napolitano e Grasso spingono. Cancellieri: “Misure in Cdm”

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Dicembre 2013 - 13:38 OLTRE 6 MESI FA
Indulto, Napolitano: "Parlamento sia responsabile". Cancellieri: "Misure in Cdm"

Giorgio Napolitano (Foto Lapresse)

ROMA – “Il Parlamento deve avere il senso di responsabilità necessario per dire che vuol fare innanzitutto un provvedimento di indulto” o dica chiaramente “che non è necessario” nonostante la sentenza della Corte di Strasburgo. Così Giorgio Napolitano torna a parlare del sovraffollamento delle carceri al Senato. Gli fanno eco il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri, che annuncia subito un pacchetto di misure in Cdm e il presidente del Senato, Pietro Grasso che promette “in Aula al più presto un disegno di legge sulle pene alternative”.

Archiviato il caso Berlusconi, ormai decaduto da parlamentare, Napolitano a differenza di ottobre, non fa cenno all’amnistia, che oltre alla pena estingue anche il reato. Dopo il polverone di polemiche sollevatosi all’indomani del suo messaggio alle Camere, il capo dello Stato lancia un nuovo invito ad assumere provvedimenti di indulgenza ma stando bene attento a parlare solo di indulto.

“Il mio messaggio – ha spiegato il capo dello Stato parlando con i giornalisti al Senato – indicava l’esigenza di misure strutturali per evitare un nuovo affollamento carcerario”.

Il presidente Napolitano ha spiegato di avere ascoltato con attenzione la relazione “molto forte” del costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, il quale “ha sostenuto che l’indulto è la sola misura capace di ottemperare alle fortissime raccomandazioni e intimazioni della Corte di Strasburgo nei confronti dell’Italia”. Quindi, secondo Giorgio Napolitano, “il Parlamento è assolutamente libero di fare le sue scelte”, anche perché il messaggio alle Camere dello scorso ottobre non era “un prendere o lasciare”.

Ciò detto, Napolitano ha detto con chiarezza che

“il Parlamento deve avere il senso di responsabilità necessario per dire che vuol fare innanzitutto un provvedimento di indulto, necessario per ottemperare alla decisione della Corte di Strasburgo. Oppure prendersi la responsabilità di considerarlo non necessario sapendo che c’è la scadenza del maggio 2104” per sanare i rilievi della Corte di Strasburgo all’Italia.

”Amnistia e indulto sono materie che spettano al Parlamento: serve un accordo che superi la maggioranza politica contingente. Come ministro posso solo auspicare un’ampia convergenza tra le forze politiche”. E’ l’appello del guardasigilli Cancellieri intervenuta ad un convegno sul tema della Commissione per i diritti umani. “Io sono impegnata a farcela, e di natura sono ottimista, quindi dico di sì”, ha aggiunto in merito al termine imposto da Strasburgo, che “sarà rispettato”.

Per quanto riguarda le carceri, nel pacchetto di misure che il ministro proporrà in uno dei prossimi consigli dei ministri, ci sarà anche l’istituzione, tramite “provvedimento d’urgenza” del “Garante nazionale dei detenuti, organo indipendente preposto a una tutela extra-giudiziale dei diritti di quanti si trovano ristretti negli istituti penitenziari”.

“Al Garante – ha spiegato il ministro – saranno attribuiti compiti di interpello dell’amministrazione penitenziaria, affinché provveda in tempi brevi a dare attuazione alle istanze legittime dei detenuti. In questa prospettiva gli sarà riconosciuta la facoltà di proporre, anche avvalendosi della collaborazione degli organismi forensi e delle associazioni di volontariato, reclamo alla magistratura di sorveglianza, in luogo e per conto dei detenuti, in caso di inadempienza dell’amministrazione. Peraltro, attraverso il Garante nazionale dei detenuti, potremo almeno parzialmente ottemperare – ha spiegato – a un preciso obbligo internazionale che chiede all’Italia di istituire, entro la prossima primavera, un’autorità indipendente di monitoraggio dei luoghi di privazione della libertà”.

Segue l’annuncio del presidente Grasso, che dalla stessa vetrina ha detto:

“Nella direzione indicata dal capo dello Stato nel messaggio al parlamento del 7 ottobre scorso va il disegno di legge ‘delega al governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili’, che è stato comunicato alla presidenza del Senato il 21 novembre e che al più presto sarà portato in aula”.

Il ddl ha spiegato Grasso, contribuirà alla deflazione delle carceri:

“tocca diversi aspetti segnalati dal presidente Napolitano e che mi stanno a cuore, in particolare l’introduzione delle pene detentive non carcerarie nel codice penale e l’intera riforma del sistema delle pene, le modalità di espiazione della reclusione domiciliare e dell’arresto domiciliare, la depenalizzazione di fattispecie contravvenzionali disciplinate da leggi diverse dal codice penale, fra cui il reato di ‘immigrazione clandestina’, la disciplina della sospensione del procedimento con messa alla prova dell’imputato, e la sospensione del procedimento nei confronti degli irreperibili”.