Ingroia: “Io ci sto. Ma Di Pietro, Ferrero, Diliberto, Bonelli e…

Antonio Ingroia (Foto Lapresse)

ROMA Antonio Ingroia è “pronto” a candidarsi, ma Antonio Di Pietro, Oliviero Diliberto, Paolo Ferrero e Angelo Bonelli devono “fare un passo indietro”. L’ex pm di Palermo ha confermato l’annunciata candidatura per il Movimento Arancione. L’ha fatto dal palco del teatro Capranica di Roma, la Costituzione in manoricordando Falcone e Borsellino.

Ingoira ha rivendicato il ruolo di “unico polo alternativo al montismo e al berlusconismo”. Ha sottolineato l’obiettivo di far parte di un movimento unitari insieme alla società civile. Tanti sono i nomi di non politici che hanno già sottoscritto il progetto: da Gino Strada a Fiorella Mannoia, da Vauro a Franco Battiato, da Lilly Moratti a Sabina Guzzanti.

Tra la platea del teatro Capranica di Roma ad applaudirlo c’erano il leader dell’Idv, Di Pietro, quello del Pdci, Diliberto, quello del Prc, Ferrero e Bonelli, dei Verdi. Proprio a loro l’ex pm ha detto: “Il modo migliore per far fare un passo avanti alla società civile è fare un passo indietro”, rinunciando ai simboli di partito.

Chiede invece di fare “un passo avanti” al segretario della Fiom, “Maurizio Landini, a Salvatore Borsellino, a don Luigi Ciotti, alle donne di ‘Se non ora quando’, a Michele Santoro e Sandro Ruotolo”. “Non è un invito a candidarsi, l’invito ad accompagnarci al nostro fianco. Se poi volete candidarvi, ancora meglio”.

A Pier Luigi Bersani e Beppe Grillo ha lanciato un invito ad un “confronto senza pregiudizi. Perché conosco molte personalità del Pd che hanno le mie idee”. Quando a Grillo, “lo conosco da anni, l’ho apprezzato per alcune sue battaglie prima che intraprendesse attività politica”. Ha usato “a volte toni troppo arrabbiati”, ma demonizzare i Cinque Stelle è “sbagliato” e conta su elettori “indignati con l’Italia delle mafie e delle cricche”.

 

 

 

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