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Intercettazioni, Bocchino: “Il ddl va migliorato, altrimenti si rischia il no della Consulta”

di Maria Elena Perrero |16 Giugno 2010 19:30

Italo Bocchino

“L’unico modo per evitare il rischio di una bocciatura della legge sulle intercettazioni da parte della Corte Costituzionale è migliorarla”. Ne è convinto Italo Bocchino (Pdl) al quale nel corso di una tavola rotonda sull’informazione al Parco della Musica è stato chiesto di commentare le preoccupazioni espresse da Silvio Berlusconi.

“Si tratta di una legge buona – ha aggiunto Bocchino – che è stata molto migliorata ma che deve essere ancora ulteriormente corretta. La norma è indispensabile perché in Italia si fanno più intercettazioni rispetto agli altri Paesi e si spendono più soldi ottenendo i peggiori risultati”.

L’esponente del Pdl ha poi detto di ritenere che Silvio Berlusconi abbia ragioni quando parla di “distorsione e ad uso strumentale delle intercettazioni”.

Il vicepresidente del gruppo Pdl della Camera ha ricordato che “l’inchiesta su tangentopoli ai primi del ’90 fu fatta senza intercettazioni telefoniche ma con un sistema di indagine classico”.

Ancora nel merito del provvedimento Bocchino ha fatto notare che ”c’è un contrasto tra il ruolo dell’editore e quello del direttore quando il primo viene colpito con una sanzione pecunaria anche se non potrebbe in teoria essere lui a decidere che cosa va pubblicato e che cosa no”.

Bocchino ritiene che sia invece “giusto spezzare l’intreccio perverso che induce la magistratura a fare un patto con la stampa per esercitare il suo potere. Ma questo va fatto – ha concluso – senza ledere le prerogative dei magistrati e quelle dei giornalisti”.

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