Intercettazioni, Pdl: “Sia rispettato il diritto di cronaca”

Flavia Perina, deputato Pdl e direttore del Secolo d'Italia

Il testo del disegno di legge intercettazioni è ancora considerato malleabile, suscettibile a modifiche dell’ultim’ora, come ha ripetutto ancora una volta il sottosegretario Paolo Bonaiuti. Non è un mistero che alcune norme scontentano più di qualcuno all’interno del Pdl, soprattutto tra i finiani. Al centro della polemica è soprattutto il diritto di cronaca. Il testo attuale vieterebbe non solo la pubblicazione delle intercettazioni, anche quelle non segretate dal magistrato, ma anche la loro trattazione per riassunto.

Perplessa Flavia Perina, deputata e giornalista. La finiana direttrice del Secolo d’Italia spiega che “alla Camera si era raggiunto un buon compromesso che garantiva comunque il diritto di cronaca sulle indagini, quanto meno sul riassunto dei contenuti delle intercettazioni”. Secondo Perina “non c’é motivo per non tornare a questo schema e condurre in porto il provvedimento”.

Sulla stessa linea anche il deputato Pdl Gaetano Pecorella, già avvocato di Silvio Berlusconi. “Al Senato è stato fatto un grosso passo indietro rispetto alla libertà dei cittadini di essere informati”. Per cui meglio sarebbe “tornare al punto di equilibrio” raggiunto alla Camera, con cui gli atti di indagine non coperti da segreto potevano essere pubblicati per riassunto.

Per Pecorella “non si può mica pubblicare un atto parola per parola” ma ci deve essere la possibilità di “dare la notizia”, perché “i cittadini valutano la classe politica sulla base delle informazioni che ricevono sulla sua condotta”. Per il deputato del Pdl, per evitare la ‘fuga di notizie’ ci deve essere “un controllo effettivo da parte del pubblico ministero” che deve “rispondere del suo archivio: se escono le notizie, la responsabilità è da attribuire all’incuria del magistrato”.

Possibilista anche il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, che però invita a non usare “argomenti apocalittici” già adoperati dieci anni fa quando si fece la riforma dei pentiti, “che non ha prodotto quelli sfracelli che venivano evocati”. Il sottosegretario parla dopo l’allarme lanciato dal procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso sul rispetto dell’autonomia della magistratura. “Mettiamoci attorno a un tavolo ed esaminiamo le proposte di legge e vediamo quali vanno bene e quali no, quale limiterebbe l’autonomia della magistratura”.

Sul tema intercettazioni è prevista per oggi pomeriggio, lunedì 24 maggio, una riunione alla Federazione nazionale della Stampa, a Roma, dei direttori delle principali testate giornalistiche nazionali. “Il giornalismo italiano -spiega Franco Siddi, segretario nazionale Fnsi- é chiamato ad un impegno professionale rigoroso per fermare le norme che impediscono la corretta informazione dei cittadini e riaffermare tutti i significati dell’informazione come bene pubblico intangibile”.

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