Intercettazioni, il governo non molla: voto prima delle vacanze

Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano

Il governo non torna indietro e ribadisce con più forza l’intenzione di approvare il disegno di legge sulle intercettazioni alla Camera prima della pausa estiva. A ribadirlo è il ministro della Giustizia, Angelino Alfano che afferma: ”Noi siamo per approvare il ddl alla Camera prima delle vacanze estive. Sono venuto (in commissione Giustizia, ndr) per fare gli auguri di buon lavoro perchè stanno per iniziare a votare in Commissione”.

Pd fa ostruzionismo in Commissione. L’opposizione sceglie la strada dell’ostruzionismo in Commissione Giustizia sul ddl intercettazioni. Tutti i deputati del Pd, infatti, si sono iscritti a parlare su ogni emendamento presentato al testo. ”In questo modo – osserva il finiano Nino Lo Presti – i lavori della Commissione si concluderanno a tarda notte…”.

Ma l’opposizione è divisa sull’ostruzionismo perché l”Idv non e’ d’accordo con la decisione del Pd di farlo in Commissione. ”In commissione – spiega il leader del partito Antonio Di Pietro – si doveva entrare nel merito del provvedimento per preparare un’istruttoria adeguata alla Camera. L’ostruzionismo, invece, andrebbe fatto in Aula”.

Fini: l’estate finisce a settembre. La replica a stretto giro arriva dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, dice: ”L’estate finisce il 21 settembre…” e poi: ”Prevedo che si lavorera’ alla Camera nella prima settimana di agosto. Non lo considero un fatto stravagante e non mi scandalizzo. Non c’e’ nessuna strozzatura di dibattito in commissione, il tempo per esaminare il testo c’e”’.

Conversando con i cronisti, Fini ha anche illustrato l’iter del ddl. ”Terremo una capigruppo all’inizio della prossima settimana. Il 29 luglio c’e’ la discussione generale, poi, se c’e’ una questione pregiudiziale, verra’ votata. Se questa verra’ respinta si passera’ all’esame degli articoli. Visto che il 31 luglio e’ un sabato, si va a lunedi’ 2 agosto. E a seguire ci sono due decreti in arrivo dal Senato che scadranno a settembre”.

Fini: corrette inadeguatezze. Intanto ancora oggi il presidente della Camera, durante la cerimonia del ventaglio a  Montecitorio, è tornato a “esultare” per la mediazione raggiunta sul testo del ddl intercettazioni. ”Pur con un iter travagliato durato due anni – ha detto Fini – il lungo dibattito sul ddl intercettazioni ha dimostrato che quando il parlamento discute in modo aspro ma approfondito è capace di correggere impostazioni iniziali che si rilevano inadeguate”.

”Lo dico in modo felpato, ma gli emendamenti di maggioranza e governo in commissione Giustizia profondamente innovativi hanno segnato una pagina importante non solo per chi crede nella centralita’ del Parlamento ma anche sull’intento di correggere impostazioni”, sostiene Fini ribadendo di avere espresso ripetutamente ”fiducia nella centralita’ del Parlamento”.

”E’ stato un bene”, puntualizza. E, riferendosi all’esame in Aula del provvedimento, sottolinea la ”necessita’ della convocazione di una conferenza dei capogruppo agli inizi della settimana prossima”. ”Il mio giudizio positivo e’ noto e in questa sede lo ribadisco”, ha concluso.

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