ROMA – Le intercettazioni telefoniche dell’ex ministro Nicola Mancino sulla presunta trattativa tra Stato e mafia sono 9.295. Tra queste solo 4 conversazioni riguardano anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Intanto la Procura di Palermo si è costituita parte civile la mattina del 12 ottobre nel conflitto tra poteri dello Stato sollevato di fronte alla Corte Costituzionale dal Quirinale.
LE 4 INTERCETTAZIONI – La Corte Costituzionale, nell’ordinanza con cui ha ammesso il ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, ha chiesto alla Procura di Palermo quante siano state le conversazioni di Napolitano indirettamente captate e in che date sono avvenute.
Gli atti depositati dalla Procura di Palermo riferiscono che le telefonate effettuate da Mancino sono state registrate in un arco di tempo che complessivamente va dal 7 novembre 2011 al 9 maggio 2012: sei le utenze messe sotto controllo. Le quattro telefonate al Capo dello Stato, indirettamente intercettate, sono state effettuate da Mancino nelle seguenti date: il 24 dicembre 2011 alle ore 9.40 (durata 3 minuti): il 31 dicembre 2011 alle ore 8.48 (durata 6 minuti); il 13 gennaio 2012 alle ore 12.52 (durata 4 minuti); il 6 febbraio 2012 alle ore 11.12 (durata 5 minuti).
PROCURA PARTE CIVILE – La Procura di Palermo la mattina del 12 ottobre ha depositato la memoria di costituzione che si compone di 32 pagine. Il deposito è stato fatto con una settimana di anticipo rispetto alla scadenza dei termini, che era fissata per il 19 ottobre.
I pm di Palermo sono rappresentati da un collegio difensivo costituito dal professor Alessandro Pace, fino a poco tempo fa presidente dei costituzionalisti italiani, e dai professori Giovanni Serges e Mario Serio. L’udienza di fronte ai giudici della Consulta è già stata calendarizzata nei giorni scorsi per il 4 dicembre.