Intercettazioni, Centaro: “Eliminate le pene per i giornalisti”

Roberto Centaro

“Vengo da una riunione con il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e Niccolò Ghedini nella quale, ovviamente con l’accordo del presidente Berlusconi si è deciso di ritirare l’emendamento che aggrava le pene per i giornalisti nel caso di pubblicazione di una notizia”. Lo ha detto il relatore del provvedimento sulle intercettazioni, Roberto Centaro, confermando l’orientamento emerso nella giornata di ieri in commissione.

Passo indietro del governo, dunque, come già era stato anticipato ieri sera: il relatore del disegno di legge aveva già detto che la Commissione Giustizia del Senato avrebbe eliminato le pene aggravate per i giornalisti, uno dei punti del testo che lasciavano perplessi anche i finiani, oltre che tutta l’opposizione.

L’emendamento di cui Centaro ha annunciato il ritiro prevedeva per i giornalisti in caso di pubblicazione di atti vietati l’arresto fino a due mesi o il pagamento di un’ammenda dai 2.000 ai 10.000 euro. Qualora fossero pubblicate delle intercettazioni, la condanna prevista era sempre l’arresto fino a due mesi, ma con l’aggiunta di una ammenda dai 4.000 ai 20.000 euro. Stesse pene anche per chi pubblicava la foto o il nome del magistrato titolare del procedimento.

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