Internet e politica: siti “istituzionali” trascurati e poco visitati

Pubblicato il 17 Novembre 2009 - 16:11 OLTRE 6 MESI FA

Internet, questo sconosciuto. Almeno per le istituzioni del nostro Paese che continuano a fare della rete un uso quantomeno approssimativo. Lo denuncia, con dovizia di particolari, il quotidiano La Stampa, raccontando la parabola dei canali YouTube utilizzati poco e male e cliccati pochissimo.

Il canovaccio è più o meno sempre lo stesso: si inaugura, magari con una conferenza stampa fastosa in cui non funziona quasi nulla (come accaduto, per esempio, alla presentazione del sito web della Camera dei Deputati) e poi si abbandona, o quasi.

I numeri riportati dal quotidiano torinese sono impietosi: per fare un esempio, il canale YouTube della Casa Bianca, solo nell’ultimo mese ha pubblicato 22 video di eventi, durata media 2o minuti, che sono stati visti e commentati da migliaia di americani.

La nostra Camera, invece, nel suo canale dedicato, in un mese e mezzo ha messo due video di appena due minuti. Una miseria e, soprattutto, un uso della rete che denota una preoccupante mancanza di conoscenza delle caratteristiche del web. Di commenti, poi, neanche a parlarne: la Camera fa compagnia al Vaticano nell’essere l’unico canale di YouTube a non autorizzarli.

Discorso simile, scrive sempre la Stampa, per un altro canale istituzionale, quello del ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini: qui l’ultimo video risale al 25 giugno. I commenti, almeno quelli, ci sono ma sono quasi esclusivamente insulti. Evidentemente allo staff del ministro manca il tempo o il personale, per moderarli.