Ipotesi “Alto commissariato” alla Cultura per Sgarbi. Galan pronto ad andarsene

ROMA – Vittorio Sgarbi ha apostrofato il ministro dei Beni culturali così : “Galan? È un pigro che preferisce la pesca al lavoro. Lo definirei un “banal grande””.

Dietro alla lite di fatto ci sono gli equilibri Berlusconi-Lega, tutto è cominciato infatti quando Sgarbi è stato escluso dal concorso per la soprintendenza di Venezia. Se, come scrive Repubblica, davvero si profila un’ipotesi di un “alto commissariato” per il critico, Galan ha già fatto sapere che si dimetterebbe all’istante. Se Sgarbi si installa ai Beni culturali, il ministro va via seduta stante.

In questo clima c’è lo scontro interno dei due veneti, Galan da una parte e Luca Zaia dall’altra. “Ho visto Zaia e Maroni – afferma Sgarbi – e ho trovato con loro molte consonanze, a partire dal no alla scelta di bombardare la Libia. Sulla mia candidatura a soprintendente di Venezia sono sempre stato sostenuto da Zaia”.

Queste dichiarazioni quindi spiegherebbero perché circolavano voci di un incarico da sottosegretario per il critico L’incontro spiega perché ieri pomeriggio, anche prima che Berlusconi salisse al Quirinale, circolasse con insistenza la voce della nomina di Sgarbi a sottosegretario.

Per ora il diretto interessato dice secondo Repubblica: “Tengo molto alla trasmissione televisiva che partirà il 18 maggio prossimo. È dieci anni che attendo un contratto in Rai”.

Per ora comunque l’ipotesi sarebbe una nomina da parte di Berlusconi da “Alto commissario alla cultura”, una spiecie di ministro-ombra.Perché un uomo gradito al Carroccio alla Cultura proprio adesso?

“Una spiegazione potrebbe essere nella conclamata inimicizia del Carroccio verso Galan, reo di aver combattuto, da ministro dell’Agricoltura, i truffatori delle quote latte strenuamente difesi da Bossi e da Zaia che aveva diretto l’Agricoltura prima di Galan. Ma c’è un secondo e più concreto motivo: il ministero dei Beni culturali ha titolarità sui piani paesaggistici delle Regioni e delle Province”, scrive Repubblica.

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