Irpef in aumento nel Lazio per debiti Sanità: +3,33% nel 2015, un record

Irpef in aumento nel Lazio per debiti Sanità: +3,33% nel 2015, un recordROMA – Tasse in aumento per gli abitanti del Lazio: si profila un aumento della addizionale Irpef in crescendo: 0,6 per cento nel 2014, l’1,6 nel 2015, il che porterà l’aliquota al 3,33 per cento, la più alta d’Italia.

La notizia è una piccola bomba, che Carlo Picozza di Repubblica lancia, spiegando perché: la Regione Lazio ha fatto dei debiti con lo Stato per tamponare i debiti con gli ospedali.

Totale dei debiti scaccia debiti è di 832 milioni di euro. L’aumento della addizionale Irpef si renderà necessario per restituire quel debito, perché non si tratta di un finanziamento a fondo perduto ma di un debito.

La Regione Lazio è  quella delle feste dei maiali, nuova versione di sinistra che si spera diversa in termini di sprechi ma che non appare diversa in termini di trasparenza, aiutata in questo dalla stessa Repubblica, il cui titolo da Minculpop  è questo:

“Conti in rosso della sanità: al Lazio 45 milioni in più. Zingaretti: un risultato importante”.

Carlo Picozza, che è un onesto cronista, si chiede però:

“Come saranno restituite queste anticipazioni? Con un altro aumento dell’addizionale regionale del-l’Irpef sui redditi superiori ai 15mila euro annui: lo 0,6 per cento nel 2014 e l’1,6 nel 2015, quando l’imposta toccherà quota 3,33 spingendo il Lazio in testa alle regioni con i contribuenti più tartassati. «Non è detto che accada», replicano dalla giunta”,

ma si sa bene come vanno a finire queste cose: che per non farlo accadere ci vogliono tagli e nessun partito avrà mai il coraggio o la forza politica di tagliare appalti e consulenze.

Riferisce infatti Carlo Picozza che alla Regione dicono:

«Potremmo evitare l’aumento dell’Irpef, che il governo ha richiesto a garanzia, risparmiando di più sulla spesa corrente».

“Ma per il 2013, la Finanziaria del Lazio, all’articolo 2, prescrive di onorare il prestito ricorrendo alla leva dell’addizionale Irpef. Strada obbligata. Imposta dal governo come assicurazione per la restituzione dell’anticipazione”.

Il governatore Nicola Zingaretti è però esultante e lo si può ben capire, perché intanto i soldi arrivano e fanno uscire la Regione da una morta gora, poi si vedrà:

“Il mutuo per la sanità andrà ad aggiungersi a un’altra anticipazione di 924 milioni erogata dalla Cassa depositi e prestiti per pagare i debiti non sanitari della Regione verso privati ed Enti locali. Così, l’indebitamento del Lazio passerà dagli 11,8 miliardi attuali agli oltre 15 nel 2015. Perciò la Regione ha stabilito che per l’anno prossimo la rata annuale per la restituzione del mutuo trentennale, dai 912 milioni si attesterà su un miliardo e 62 milioni, 150 milioni in più. Per il 2015, invece, l’aumento sarà di altri 350 milioni e la quota annua di ammortamento del debito salirà a un miliardo 262 milioni. Questi importi saranno pagati, salvo tagli drastici o miracoli, con un altro aumento dell’addizionale Irperf che nel 2015, potrebbe finire a quota 3,33 punti, la più alta d’Italia”.

Conclude Carlo Picozza e sembra volerci credere:

“È di tre giorni fa la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione dei programmi operativi per l’attuazione del Piano di rientro dal deficit. Al netto di possibili correzioni, prevedono un risparmio di oltre 150 milioni nel 2013, di più di 400 per l’anno prossimo, fino ad arrivare al pareggio di bilancio nel 2015. La sfida è a tutto campo e potrebbe toccare punti nevralgici del bilancio, dai costi della politica, con altri tagli, alla razionalizzazione, con soppressioni di enti, agenzie e spa, della galassia societaria della Regione”.

Sarà.

 

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