No aumento dell’Irpef, si all’Iva rincarata dal 2012: è la manovra Monti

ROMA – Torna l’Ici-Imu sulla prima casa, stangata su auto di lusso, yacht e aerei, una tantum per i capitali scudati, stretta sulle pensioni, sgravi per le imprese. Sono i punti principali della manovra da 30 miliardi di euro, 12-13 miliardi di riduzione di spese e il resto di aumento delle entrate, varata dal consiglio dei ministri. E, a sorpresa, niente super-Irpef per l’aliquota massima del 43%, come invece risultava dalle bozze del decreto legge.

La manovra si articola in tre capitoli: bilancio pubblico, previdenza e sviluppo. La parte relativa al mercato del lavoro dovrebbe essere affrontata in un secondo tempo Ecco tutti i provvedimenti approvati oggi dal consiglio dei ministri.

“Abbiamo elaborato una manovra che riteniamo equa e giusta, con la cura nella distribuzione dei sacrifici”, ha detto Monti.

Costi della politica. “Ispireremo le nostre dichiarazioni patrimoniali, dichiarando per interi i nostri possedimenti anche in fondi d’investimento, azioni e obbligazioni”, ha detto Monti.

Via le giunte provinciali e riduzione del numero dei consiglieri regionali. Riduzione del numero dei membri delle 8 authority (da 50 a 28 membri). Sui tagli ai costi della politica “è ovvio che si deve fare di più. Nel decreto non ci sono parole o intenzioni. Ma abbiamo deciso in parallelo di avviare un iter per quanto riguarda i costi della politica”, ha detto Monti rispondendo alle domande dei cronisti.

Fisco. Fiscalità non punitiva per le piccole imprese, ma allargheremo la base imponibile – ha proseguito Monti -. L’estensione dell’imposta bollo anche titoli ed altri prodotti finanziari. E imposta dell’1,5% sui capitali rientrati con lo scudo fiscale». Il tutto orientato alla misura del riequilibrio fiscale per sostenere la crescita economica.

Nessuno degli aumenti ipotizzati dell’Irpef è stato approvato, né sull’aliquota del 41 né del 43%. Arriverà invece un una tantum dell’1,5 per cento sui capitali scudati.

Da settembre 2012 le aliquote Iva del 10 e del 21% sono incrementate di 2 punti. Si tratta di una clausola di salvaguardia che sostituisce il taglio lineare previsto per le agevolazioni fiscali.

La tracciabilità delle transazioni scende a mille euro, con un maggiore impiego delle carte elettroniche per combattere l’evasione.

Casa. Torna l’Ici-Imu. Sulle prime case sarà al 4 per mille, sulle altre al 7 per mille. Con la rivalutazione delle rendite l’intervento vale 10-12 miliardi di euro. Aumenterebbe di circa il 60% la base imponibile Ici. Esenzione fino 200 euro per le prime case.

Auto. Sulle auto si pagherà un bollo più alto a partire da 170 chilowatt (20 euro a chilowatt oltre i 170); per i natanti si applicherà sul posto barca, anche per lo stazionamento di un giorno; per gli aerei varierà in base al peso. –

Pensioni. Via al metodo contributivo per tutti. Ogni euro versato da giovane capitalizza di più e se si va in pensione prima la pensione è più bassa. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro Elsa Fornero. “62 anni per la pensione delle donne, 66 per gli uomini. Non ci sono più finestre né le quote, anticipiamo così le misure previste dal precedente decreto correttivo”.

Previsto un lieve aumento di aliquota contributiva per gli artigiani, per i commercianti, ma saranno estese le tutele sanitarie per le partite Iva, con i congedi sia per gli uomini e le donne.

La convergenza invece tra uomini e donne per l’età di vecchiaia a 66 anni (che per gli uomini è prevista fin dal 2012) sarà raggiunta nel 2018. Tuttavia le donne dipendenti del settore privato andranno in pensione di vecchiaia a partire da 63 anni già nel 2012. Si tratta di uno scalino di 3 anni, nel 2011 andavano infatti a 60 anni.

Sarà flessibile, la scelta delle pensioni nel settore privato da un’età minima di 63 anni a 70 per le donne e da 66 a 70 per gli uomini, calibrata su incentivi per chi resta e disincentivi per chi va via prima. Il blocco della rivalutazione rispetto all’inflazione per le pensioni di importo superiore al minimo (467 euro) varrà per il 2012 e il 2013. Le minime avranno la perequazione totale. Ma chi ha maturato entro il 31 dicembre i requisiti di età e di anzianità contributiva previsti dalla normativa vigente, prima della data di entrata in vigore della manovra, potrà accedere alla prestazione pensionistica con il vecchio sistema e potrà chiedere all’ente di appartenenza la certificazione di questo diritto.

Sviluppo. Arriva un intervento fiscale per favorire gli imprenditori che mettono capitale nelle loro aziende defiscalizzando l’impatto dell’Irap sugli utili delle aziende. Previsto anche un fondo di garanzia di 20-25 miliardi di credito per le piccole e medie imprese.

Infrastrutture. Allo studio lo sblocco di “diverse decine di miliardi per le infrastrutture”, ha detto il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, confermando lo sblocco di risorse consistenti per i cantieri, che fonti degli enti locali avevano indicato in 40 miliardi.

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