Italicum, Renzi: “Nessuno strano accordo, è frutto delle Primarie”

L.elettorale: Renzi,nessuno strano accordo,è frutto primarieROMA – “Facciamo chiarezza. In questi giorni tanto parlano di strani accordi. L’accordo che prende il nome Italicum è il frutto delle primarie del Pd dell’8 dicembre. E dopo appena un mese è già avviato in Parlamento. Finalmente la politica decide”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Matteo Renzi allegando la spiegazione dell’Italicum e di come il Pd lo userà.

“Basta con le parole – conclude Renzi – L’Italia ha bisogno di cambiare verso”. “Vediamo se riesco a spiegarmi meglio” dice Renzi allegando l’infografica per riepilogare i capitoli dell’accordo sull’Italicum.

“Molti di quelli che criticano sono gli stessi che non hanno fatto nulla in passato – conclude il segretario del Pd -. Adesso è il momento di dimostrare che cambiare si può. E si deve”.

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L’infografica, rilanciata su Matteorenzi.it, ricalca lo stile grafico della campagna per le Primarie. Si parte dal contenuto, in sintesi, dell’accordo.

Il primo capitolo è il Parlamento, cioè “riduzione dei parlamentari e riforma del Senato” (-315 parlamentari, leggi più veloci, nessuna indennità ai senatori, riduzione delle spese di funzionamento) per un risparmio, conclude, di 350 milioni di euro.

Il secondo capitolo sono le Regioni, cioè indennità e rimborsi (tetto massimo indennità, competenze definite, mai più rimborsopoli) per un risparmio di 250 milioni.

Il terzo è “ciao ciao” Province (nuova composizione, niente voto il prossimo 25 maggio), con un risparmio di 760 milioni. Si passa poi alla legge elettorale: soglia di sbarramento (cioè “mai più veti dei piccoli partiti”); chi vince governa (“mai più larghe intese”) grazie al premio di maggioranza e all’eventuale ballottaggio; collegi più piccoli (cioè 100 collegi contro le 26 circoscrizioni del Porcellum e scheda elettorale con simboli e nomi e non con il solo simbolo come nell’attuale legge.

Infine Renzi spiega “il Pd cosa farà con la nuova legge“. Cioè candidati scelti “attraverso primarie aperte”, “alternanza tra uomini e donne” e niente candidature multiple perché “lo stesso candidato non potrà essere presentato in più collegi”. “Molti di quelli che criticano – conclude – sono gli stessi che non hanno fatto nulla in passato. Adesso è il momento di dimostrare che cambiare si può. E si deve. L’Italia cambia verso”.

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