Italicum, telefonate Berlusconi-Renzi. Si tratta sul premio al 37%

Silvio Berlusconi e Matteo Renzi
Silvio Berlusconi e Matteo Renzi

ROMA – L’incontro non c’è stato. Ma Matteo Renzi e Silvio Berlusconi hanno comunque parlato: un paio di telefonate almeno per cercare di superare la situazione di impasse in cui si trova la legge elettorale.

La trattativa al momento prevederebbe una soglia per il premio di maggioranza fissata al 37%. Una via di mezzo tra il 35% caldeggiato dal Pdl, ovvero una soglia raggiungibile al primo turno; e il 38% voluto dal Pd, una cifra alta che di fatto rende obbligatorio il ballottaggio tra primo e secondo partito rendendo decisivi i voti dei grillini che tendenzialmente premiano più la sinistra.

Il passaggio è di quelli chiave: dalla conferenza dei capigruppo deve uscire una data in cui il testo dell’Italicum arriverà alle Camere. Renzi si è esposto, non vuole andare oltre gennaio. Si è esposto anche perché ha probabilmente intuito quanto sarebbe accaduto, ovvero la trappola del tirare la questione alle lunghe. I piccoli partiti chiedono tempo per esaminare, discutere e vagliare. Il Pd è tutt’altro che compatto, nonostante il ritiro di tutti gli emendamenti tranne tre. E Forza Italia gioca allo smentirsi continuamente sui punti nodali della trattativa.

Intanto circola la voce di un possibile spostamento dell’arrivo del testo in Aula dal 29 al 30 gennaio. Mini spostamento che terrebbe Renzi in zona di garanzia ma che di certo non basta ai piccoli partiti. Una nuova intesa con alcune modifiche tra Berlusconi e Renzi potrebbe rompere l’impasse.

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