Ius soli sportivo, barricate e siluri Lega a Malagò e al ministro Lamorgese che per Salvini “vaneggia”

Ius soli sportivo, barricate e siluri Lega. “Malagò è stato maldestro, ha parlato di Ius soli dopo la vittoria di Marcell Jacobs, che è invece la negazione vivente dello Ius soli: è nato in Texas da una madre italiana, Ius sanguinis non Ius soli”.

Ius soli sportivo, barricate e siluri Lega

Così in una intervista a ‘La Stampa’, Nicola Molteni sottosegretario all’Interno e deputato leghista commenta l’appello lanciato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, ad accelerare il riconoscimento dello Ius soli per gli sportivi.

Salvini attacca Lamorgese: “Vaneggia, pensi agli sbarchi”

Anche il leader della Lega Matteo Salvini ha polemizzato sul tema, questa volta contestando direttamente il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

Quello sollevato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, aveva detto il ministro, “è un tema che si pone e di cui dobbiamo ricordarci non solo quando i nostri atleti vincono delle medaglie”.

Il ministro auspica una “sintesi politica”.  Salvini è stato perentorio e urticante, come gli capita, liquidando le parole del ministro come vaneggiamenti.

“Invece di vaneggiare di Ius Soli, visto che con la legge vigente siamo il Paese europeo che negli ultimi anni ha concesso più cittadinanze in assoluto, il ministro dell’Interno dovrebbe controllare chi entra illegalmente in Italia. Ci sono decine di migliaia di sbarchi organizzati dagli scafisti, senza che il Viminale muova un dito”.

Il ministro ha contro replicato più sportivamente, era ospite del sito della Stampa per un’intervista sul web. “Salvini evidentemente non ha ben chiare quelle che sono le difficoltà che stiamo vivendo quotidianamente, ma se ci sono iniziative che non abbiamo adottato e lui ci può suggerire per bloccare gli arrivi via mare io li raccolgo volentieri”.

Molteni, il vice di Lamorgese: “Lo ius soli non passerà mai”

“Queste medaglie ci confermano che siamo nel giusto” e parlando dell’oro vinto da Fausto Desalu nella staffetta ribadisce.

“Quella di Desalu è una storia bellissima, la storia di un italiano che ha deciso di diventarlo a 18 anni, ora ha vinto e sono molto orgoglioso di lui. La cittadinanza è uno status non un diritto, deve essere una scelta e non un automatismo”.

E aggiunge: “Esiste una legge del 2016 che consente ai minori stranieri di essere tesserati dalle federazioni sportive italiane. A 18 anni chiedono la cittadinanza e faranno parte della Nazionale”.

Alla domanda se si debba intervenire o meno sulla legge del 1992 sulla cittadinanza e a proposito delle spinte che arrivano dal Pd per portare avanti lo Ius soli, Molteni resta fermo.

“Quella legge pur essendo datata è ancora uno strumento molto utile. Tanto che qui si ottengono più cittadinanze di quanto succeda in Paesi con storie migratorie più importanti, come la Francia. La legge sulla cittadinanza non si cambia. Lo Ius soli non passerà mai. E la Lega è la garanzia di ciò”.

Malagò: “Se aspetti i 18 anni per la pratica perdi la persona”

Ma cosa aveva detto Malagò per far arrabbiare Molteni? “Se tu aspetti i 18 anni per fare la pratica (per ottenere la cittadinanza, ndr) rischi di perdere la persona – ha dichiarato Malagò –.

Allora farò una proposta: anticipare l’iter burocratico che è infernale. Altrimenti il rischio è che o l’atleta smette, o si tessera con il Paese di origine o arrivano altri Paesi che studiano la pratica e lo tesserano loro”. 

 

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