Iva, Stefano Fassina: “Rinvio per poi arrivare alla cancellazione in autunno”

https://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/cecile-kyenge-razzismo-italia-solo-episodi-1600395/ROMA – Sull’aumento dell’Iva ”la strada più probabile è quella di un rinvio per arrivare alla cancellazione in autunno attraverso la legge di stabilità”. Lo afferma il viceministro dell’Economia Stefano Fassina, che in un’intervista alla Stampa parla di lavoro e della tenuta del governo. Sull’Iva ”il vicepresidente Alfano deve ricordarsi che lui è il governo, e oltre a fissare degli obiettivi ha anche la responsabilità di trovare le soluzioni”, rileva Fassina.

Quanto alla tenuta dell’esecutivo, ”il Pdl deve ricordarsi che non governa con il Pd per fare un favore al Pd, ma per contribuire a risolvere i problemi dell’Italia. Chi gioca con i ricatti ne risponderà al Paese” sottolinea l’esponente democratico, che definisce ”reale l’evoluzione del quadro parlamentare sottolineato nei giorni scorsi da Bersani ed Epifani”, cioè l’ipotesi di una maggioranza alternativa con pezzi di Sel e M5S.

Fassina respinge l’accusa dei sindacati di una politica di soli annunci. ”In un mese e mezzo il governo ha fatto almeno tre decreti con contenuti importanti: è stata rifinanziata la cassa integrazione in deroga, sbloccati 40 miliardi di debiti della Pa, rifinanziate e potenziate le agevolazioni fiscali per le ecoristrutturazioni…”, dice. ”Con la loro mobilitazione, i sindacati riflettono una situazione drammatica che richiede una correzione di rotta della politica economica, la quale può avvenire solo nell’Eurozona”, aggiunge il viceministro, secondo cui la clausola sociale sugli appalti chiesta da Susanna Camusso è ”un obiettivo di civiltà del lavoro da perseguire”.

Sul rinvio o annullamento dell’aumento Iva, il problema, scrive Francesco Bei su Repubblica è che ancora le coperture non ci sono.
Al ministero dell’Economia stanno valutando tutte le opzioni ma i margini sono inesistenti. E il tempo stringe. Il ministro Saccomanni farà arrivare a Letta, prima del consiglio dei ministri di mercoledì, una serie di simulazioni sulle coperture. E in base a quelle andrà presa unadecisione. Sarà dunque un vertice politico, tra lunedì e martedì, a dover valutare quanto in avanti ci si potrà spingere e rinunciando a cosa. L’impressione ai piani alti del governo è che il massimo raggiungibile sia uno slittamento di tre mesi dell’aumento dell’Iva, fino a fine settembre, ma niente di più. E già questo, con i conti attuali dell’Italia, viene ritenuto un gran successo. Poi a ottobre si vedrà.
Il decreto congela-Iva dovrebbe essere approvato mercoledì, visto che giovedì Letta volerà a Bruxelles per il Consiglio europeo. E tuttavia ieri sera si è affacciata un’altra ipotesi, quella di un rinvio del decreto a un consiglio dei ministri da convocare venerdì sera, al rientro del premier. In una rincorsa affannosa all’ultimo euro dell’ultima copertura. «La strada che abbiamo di fronte — racconta una fonte del ministero di via XX Settembre – è una sola. Visto che non possiamo alzare altre tasse, visto che eventuali tagli alla spesa pubblica non produrrebbero effetti immediati, non si può far altro che spostare risorse da una parte all’altra». Significa definanziare impegni di spesa già presi e trasferire i soldi su un’altra posta. Esattamente come è stato fatto con il “decreto del fare”, che ha succhiato mezzo miliardo dalla Torino-Lione e 700 milioni al Terzo Valico o altri spiccioli al trattato con la Libia.

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