ROMA – “Il ministro Josefa Idem non pagò l’Ici per la sua casa-palestra”. Secondo la notizia, riportata dal Fatto Quotidiano, il caso è scoppiato a Ravenna, città di residenza dell’ex campionessa di canoa, dove fino al 4 febbraio 2013 la neoresponsabile del ministero delle Pari opportunità, Sport e Gioventù, dichiara di abitare, anche se il marito e la sua famiglia sono residenti a pochi metri di distanza. Una doppia residenza che, secondo i documenti del Comune ha un risultato importante: “I coniugi non hanno corrisposto l’Ici per gli anni dal 2008 al 2011, fruendo dell’esenzione prevista per legge”.
“Non ho dichiarato niente in questi giorni sulla vicenda in quanto questi aspetti sono in mano ai miei tecnici. Ho cercato di ricomporre le fila, ho dato la cosa in mano al mio avvocato che spiegherà tutto. Ogni altra mia dichiarazione può essere mal interpretata”, ha commentato quindi il ministro Josefa Idem.
Il Fatto scrive:
Il 4 febbraio 2013, pochi giorni dopo l’annuncio della sua candidatura nelle file del Pd, Josefa Idem sposta la residenza nella casa del marito. E solo il 5 giugno 2013, si mette in regola con l’Imu, grazie a “un versamento a titolo di ravvedimento operoso” per la prima casa, fino al febbraio precedente considerato la prima casa e all’improvviso diventato “altra abitazione”. Un piccolo appartamento fino al 2008, poi il trasferimento, ma a cambiare residenza era stato solo il marito. “Una dimenticanza”, ha ammesso lo stesso marito parlando con la stampa locale.
Ma la vicenda non è finita:
Di mezzo c’è anche la palestra denominata “Jajo gym”, che ha come sede proprio quella che secondo la burocrazia doveva invece essere la prima casa per la Idem. Ma la palestra è un’attività commerciale a tutti gli effetti, con macchinari e corsi “per combattere lo stress, scacciare l’ansia e le preoccupazioni”, come si legge sulla pagina Facebook promozionale…
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