La Binetti vota contro i gay. Franceschini: “Un signor problema per il Pd”

Paola Binetti

Paola Binetti, deputata del Pdl. Ma sempre, su tutte le questioni dette “eticamente sensibili”, dal diritto di famiglia alle norme sul fine vita, dalla pillola Ru 486 per l’aborto non chirurgico ai finanziamenti alla scuola cattolica, schierata dall’altra parte. Schierata non solo con le idee ma anche con il voto in aula. Coerente con se stessa la Binetti ha votato anche, con Pdl, Lega e Udc, contro l’ipotesi di una legge che punisse più severamente ed esplicitamente la violenza ai danni dei gay. Ha condiviso il ragionamento e la logica per cui gli omosessuali non hanno bisogno e non meritano una particolare protezione di legge. Un problema vecchio per il Pd che ora si fa acuto, acutissimo. «Un problema, un signor problema» ha detto il segretario Franceschini. Aggiungendo: «Chi ha bocciato la legge dovrebbe vergognarsi».

La Binetti non si vergogna, anzi: «Per come era formulata la legge le mie opinioni sull’omosessualità potevano diventare reato». In altri termini la Binetti rivendica opinioni secondo cui l’omosessualità è devianza. Il «signor problema» così come lo chiama Franceschini è fino a che punto un deputato del Pd possa non solo votare in autonomia dal partito e dal gruppo, cosa che in linea di principio nessuno contesta. Il “signor problema” è nei principi che legittimamente la Binetti difende. Principi e valori che sono antitetici sulle questioni etiche a quelli del Pd e di una concezione laica della cittadinanza. Può un partito avere eletti che contraddicono i suoi principi? Davvero un “signor problema” che nel caso Binetti puntualmente si ripresenta.

In maniera diversa e meno dirompente anche sull’altro fronte ci sono stati voti espressi in autonomia: a favore della legge a protezione dei gay sono arrivati i sì di nove deputati: Italo Bocchino, Carmelo Briguglio, Giuseppe Calderisi, Benedetto Della Vedova, Chiara Moroni, Flavia Perina, Mario Pepe, Roberto Torsoli e Adolfo Urso. Una pattuglia liberal sui diritti civili nel tradizionalista blocco compatto di Pdl, Lega e Udc.

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